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Report dal Veneto sul “9 dicembre”. Live

 

Padova. 9 dicembre 2013

Oggi era il gran giorno. Quello atteso dai ben 2.376 membri del gruppo facebook del Coordinamento 9 dicembre Padova e provincia, quello a cui erano stati invitati 18mila utenti facebook e a cui 945 avevano promesso la loro partecipazione.

I presidi previsti per oggi a Padova città erano 2 e altri 4 in provincia, a Monselice, Piove di Sacco, Loreggia e Cittadella.

Il primo presidio è quello in piazzale Stanga. Un nodo strategico della viabilità cittadina in cui convergono 5 grandi strade e in cui si concentra il traffico in ingresso e in uscita verso est e nord est.

Un obiettivo strategico che gli organizzatori si ripromettevano di bloccare ad oltranza. Ma se l’obiettivo è strategico le forze per occuparlo dovrebbero essere adeguate. E’ invece mancano i mezzi pesanti, non ci sono trattori e neppure tir. C’è solo un palco da cui alcuni oratori lanciano slogan agli automobilisti di passaggio. A ora di pranzo i partecipanti sono una cinquantina. Alla cinque del pomeriggio, l’ora di punta, pochi di più. Meno delle bandiere italiane affisse ai semafori. Appena sufficienti a reggere il megastriscione di 20 metri in cui si dichiara che questo “è l’inizio della fine”.

Se questo fosse dappertutto l’inizio, potremmo stare tranquilli.

Va detto però che anche se queste non sono propriamente le “folle oceaniche” di fascista memoria, non difettano comunque della stessa creduloneria. Un oratore dal palco afferma “Siamo milioni” e la “folla” applaude convinta.

Un po’ più dignitoso il presidio al casello autostradale della zona industriale. Anche qui partecipanti sono pochi, circa una cinquantina e non sono sufficienti a tentare un vero blocco del traffico. Ma il presidio occupa comunque le 4 corsie centrali di corso Stati Uniti e il traffico procede incolonnato nelle due laterali. Cinque, dieci minuti di coda e si arriva al presidio che di fatto è solo un volantinaggio di massa. Molti tra gli automobilisti e i camionisti rifiutano il volantino.

Quello che salta agli occhi però è che in questo presidio le direttive tassative del “camerata Reginaldi” (il consigliere di Forza Nuova, a Sezze, nel Lazio, ndr) non devono essere arrivate. Le bandiere non sono quelle italiane, ma quelle veneziane con il leone di san Marco.

Su quanto succede agli altri presidi, quelli in provincia, ricaviamo informazioni dalle edizioni on line dei giornali locali. A Monselice in 15 presidiano il comune. Sulla statale per Rovigo i manifestanti sono pochi per tutta la mattinata. Solo verso l’ora di pranzo sembra arrivino a cento. A Cittadella 30 persone distribuiscono i volantini rallentando il traffico. A Loreggia ci sono 80 persone.

Del presidio di Piove di Sacco non si hanno notizie. Si sa solo che la polizia stradale ha bloccato precauzionalmente la strada dei vivai che partendo da Piove di Sacco arriva a Padova in Corso Stati Uniti, dove c’è il secondo presidio cittadino. Di fatto al momento questo della polizia stradale è l’unico vero blocco della giornata.

 

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