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No Corridoio. Il 26 marzo si pronuncia il Tar

Nei giorni 19 e 20 Marzo 2014 i Comitati NOcorridoio a Roma e NObretella a Velletri, hanno informato in Assemblee Pubbliche, del ricorso presentato dal pool legale formato dagli avvocati, Pietro Adami, Cecilia Frajoli Gualdi e Marcello Nardi, al Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio in data 28 febbraio 2014 contro il progetto definitivo, tratto Roma -Civitavecchia (A12) – Tor de’ Cenci.
Nell’istanza legale è stata formalizzata anche la richiesta di sospensiva cautelare della delibera CIPE del 2 agosto 2013, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 3 Gennaio 2014, relativa al programma delle infrastrutture strategiche (Legge n. 443/2001), fino all’annullamento dell’atto impugnato perché ritenuto illegittimo, formulata dall’associazione “Verdi Ambiente e Società Onlus” per conto dei nostri Comitati.
Il tratto in discussione ha un
enorme impatto ambientale e sociale. Infatti si tratterebbe di far passare un’autostrada in una zona fortemente urbanizzata, vicino ai quartieri di Vitinia, Torrino-Mezzocammino, Tre Pini e Tor de Cenci. L’autostrada, sopraelevata in viadotto lungo 16 km, taglierà la Riserva naturale Statale del Litorale Romano, il Parco regionale di Decima-Malafede, l’ansa del fiume Tevere, tutto a pochi metri di distanza dalle case, ma alcune verranno perfino espropriate e abbattute.

Agli abitanti della zone limitrofe e ai cittadini romani e non solo, viene imposto un danno irreparabile e la beffa del pedaggio. Inoltre, l’impatto su zone protette sarà enorme, perché l’opera interferirà su zone tutelate sul piano archeologico, naturalistico e fluviale, fino ad oggi salvaguardate dall’edificazione selvaggia. Ebbene, gli avvocati hanno denunciato che l’impatto ambientale dell’opera non è stato affatto studiato. Laddove lo è stato fatto, i pareri sono tutti fermamente negativi. Non sono state studiate sufficientemente le opzioni alternative (tra cui l’opzione zero, cioè la non realizzazione dell’opera). Infine, alcuni pareri non sono stati acquisiti, nonostante era obbligatorio. Solo per effetto di una serie di forzature procedurali, omissioni e carenze, si è potuti giungere alla pubblicazione finale che è stata impugnata.

Il TAR si riunirà il prossimo 26 marzo, per decidere se concedere o meno la sospensiva cautelare richiesta dai nostri avvocati che bloccherebbe l’iter e la procedura di affidamento in gara dell’opera in attesa della sentenza su tutto l’articolato del Ricorso.

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