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Dell’Utri arrestato in Libano

I paradisi (fiscali) non sono più quelli di una volta. E così Marcello Dell’Utri sembra abbia proprio sbagliato i calcoli scegliendo il Libano come luogo dove passare una dorata nonché senile latitanza.

Il colmo dell’ironia è che l’annuncio del suo arresto sia toccato in sorte ad Angelino Alfano – siciliano come lui, suo allievo, e forse anche qualcos’altro – che mai come in questo momento avrebbe voluto stare su una poltrona del tutto differente.

«Marcello dell’Utri si trova in questo momento negli uffici della polizia libanese». Lo ha annunciato il ministro dell’Interno Angelino Alfano a margine dell’assemblea nazionale del suo partito, il Nuovo Centrodestra. 

“Dell’Utri – spiega Alfano – è stato rintracciato a Beirut dalla polizia libanese che ora è in contatto con la polizia italiana in ottemperanza con il mandato di cattura internazionale. È ora in corso una procedura che diventerà estradizionale”.  

Da alcuni giorni l’ex senatore e braccio destro di Silvio Berlusconi si era reso irreperibile e quindi non era stato possibile per la polizia eseguire l’arresto ordinato dalla magistratura per ‘pericolo di fuga’ alla vigilia della sentenza definitiva attesa dalla Cassazione nei prossimi giorni su una condanna di Dell’Utri a sette anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Qualche ora fa il latitante aveva fatto sapere di non essere scappato dall’Italia per sfuggire a una eventuale condanna ma di essersi recato all’estero per curarsi.

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