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Acerra. No all’ampliamento dell’inceneritore.Si alla chiusura

Mercoledì prossimo, 9 luglio,  è programmata ad Acerra la Conferenza dei Servizi che dovrebbe dare il via libera alla realizzazione della Quarta linea dell’inceneritore di Acerra. La Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità esprime totale opposizione a questa ennesima, pesantissima, sciagura per l’ambiente e la salute della  Campania. La realizzazione di tale quarta linea non trova giustificazione alcuna nelle necessità di smaltimento dei rifiuti, già nella situazione attuale, ed estremamente  di meno nel conseguimento degli obbiettivi standard nazionali ed europei di raccolta differenziata e di riciclo, che al contrario impongono la progressiva chiusura dell’intero impianto di incenerimento.

L’ampliamento dell’inceneritore  è perciò solo funzionale all’abnorme arricchimento della società di gestione dell’inceneritore (l’A2A)  e a tutto ciò che ruota attorno ad essa. Ammesso ed assolutamente non concesso che si siano rispettati i limiti di legge per le emissioni, è un’abnorme  e cosciente bugia affermare che in questi quattro anni del  funzionamento dell’inceneritore  non vi siano stati danni gravissimi ed incalcolabili per la salute e per l’ambiente. Ogni anno sono stati emessi nell’atmosfera fumi inquinanti e  tossici corrispondenti a 600.000 tonnellate di rifuiti bruciati: oltre alle conseguenze sull’effetto serra e sul clima per la CO2, tali emissioni una volta uscite dai camini diventano immissioni e sono parti integranti dell’aria circostante gli impianti, espandendosi anche per vasti territori. Le sostanze inquinanti vengono assorbite dalle persone umane, dagli animali, da frutta e verdura, da piante, da monumenti; tutto questo, a partire dai polmoni delle Persone, costituisce la “discarica” degli inceneritori:  una verità che nessuno può cancellare. Le ceneri prodotte negli inceneritori continuano ad andare, come rifiuti tossici e nocivi,  a discariche.

Le sostanze tossiche “dure a morire” emesse,  quali  diossina e furani,  si accumulano nell’organismo di ogni specie vivente, animale e vegetale,  della zona (bioconcentrazione) e si accrescono  nelle catene alimentari (biomagnificazione) di cui l’Uomo è il terminale!  Il domani di ogni giorno in cui è in funzione un inceneritore è più inquinato del giorno precedente e questo naturalmente vale anche per Acerra. Al di là di tutte le altre ragioni del no,  è profondamente  immorale solo pensare di aggiungere alla gravissima situazione esistente che emergerà come sempre a reato compiuto, una  nuova linea che aggiungerà addirittura un terzo di quello già oggi bruciato: 200 mila tonnellate di rifiuti. La RCCSB fa perciò appello a  tutti i soggetti pubblici  coinvolti in questa  operazione,  a partire da  regione e comune, affinché annullino la conferenza dei servizi, ed esprimano un chiaro e netto NO alla realizzazione della quarta linea dell’inceneritore nell’attesa di un percorso per sua completa chiusura.

 

 

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