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Pisa. Polemica frontale tra sindacato e Regione sull’ospedale di Cisanello

La polemica sul Pronto soccorso di Cisanello nasconde responsabilità precise della Giunta Regionale Toscana e del suo Presidente Enrico Rossi.
E’ di queste settimane la rovente polemica del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi sul pronto soccorso dell’Ospedale di Cisanello. Polemica che svela tutta l’ipocrisia di un gruppo di potere il quale da oltre 20 anni domina la politica toscana, durante i quali ha messo in atto nel settore sanitario una riforma disastrosa, all’insegna dei tagli e delle privatizzazioni.  Ultima tappa la delibera 1235 del 2012 e quelle successive, approvate da tutte le forze politiche rappresentate nella Giunta regionale, che va ben oltre quanto è stabilito dalla norma nazionale in materia, riducendo i posti letto del 3,1 posti ogni mille abitanti contro i 3,7 nazionali, chiudendo i piccoli ospedali per costruirne quattro nuovi e inefficienti con il meccanismo del Project Financing (finanza di progetto), mettendo i servizi in mano ai privati, riducendo i punti nascita, il 118 e la guardia medica, introduce l’intensità di cura, ecc.  Tutto questo in nome di un’efficienza e razionalizzazione che su queste basi non si realizzerà mai.
La conferma del degrado nella sanità toscana arriva da due recenti indagini, una svolta dalla Scuola Sant’Anna di Pisa, che evidenzia come il pronto soccorso pisano sia ultimo nella  graduatoria regionale. L’altra indagine, di “Altro consumo” del giugno scorso  mette il gradimento della sanità nella nostra Regione molto in basso nella graduatoria nazionale, poco al di sopra del Sud del paese, cronicamente insufficiente.  E’ quindi svanito quel livello d’eccellenza, sbandierato in ogni occasione dalla dirigenza della sanità toscana, insieme al Diritto alla Salute della popolazione residente in Regione.
L’esito delle politiche di Rossi sulla sanità regionale non potevano che essere queste.
Ora i nodi vengono al pettine e si utilizzano i disastri prodotti per alimentare uno scontro di potere interno al PD, estraneo e lontano anni luce dagli interessi di malati, utenti e lavoratori della sanità. La “querelle” sul pronto soccorso di Cisanello contrappone il nuovo asse Renzi-Rossi agli interessi delle lobbies che a Pisa e Livorno gestiscono oggi aeroporto Galilei e porto labronico. Nel tentativo di succedere a se stesso, Rossi tenta di riposizionarsi attaccando le correnti perdenti interne al suo partito.  A fare le spese di queste lotte intestine all’oligarchia toscana del PD sono i lavoratori, gli utenti, i malati.
Politiche che hanno aperto anticipatamente la strada ai trattati dell’Unione Europea sui nostri territori, attraverso una “Spending Review” in salsa toscana, atta a dimostrare di essere “primi della classe” in questa folle corsa al tagli della spesa sociale (quella sanitaria in particolare) per destinare il risparmio al pagamento di un debito illegittimo e blindato dal pareggio di bilancio inserito in Costituzione, dai “patti di stabilità” e da tutti i diktat imposti dai burocrati di Bruxelles ai popoli europei.
A sopportare il fardello di queste politiche sono, infatti, le fasce più povere della popolazione e i lavoratori dipendenti, che vedono diritti e salari calpestati, esistenze precarizzate, servizi tagliati e privatizzati dalle controriforme sul lavoro, susseguitesi in questi anni fino al Jobs Act del Governo Renzi, politiche finalizzate ad alimentare la grande finanza, le banche, le multinazionali e la grande imprenditoria nazionale e internazionale.
Il Coordinamento Toscano per il Diritto alla Salute (CTDS) e l’Unione Sindacale di Base (USB) che ne fa parte denunciano da anni lo scempio della sanità pubblica.  In diverse occasioni siamo scesi in piazza per contestare Enrico Rossi e le amministrazioni locali che mettono in pratica queste politiche. Il Presidente della Regione ha sempre evitato il confronto diretto, sfuggendo alla piazza e denigrando con arroganza lavoratori e malati organizzati, com’è successo dopo la contestazione all’ospedale di Cisanello per l’inaugurazione del polo di cardiologia aritmologica lo scorso 10 gennaio e a Lucca, dopo la contestazione dello scorso 5 aprile del nuovo e super-inefficiente ospedale, costruito con il “Project Financing”.
Le responsabilità sulla caduta dell’efficienza del pronto soccorso di Cisanello e del sistema sanitario regionale e locale ricadono quindi su tutta questa classe politico/amministrativa (Rossi, Marroni, Sindaco di Pisa, dirigenza dell’ASL 5, della Società della Salute e dell’AOUP).
L’USB, insieme al CTDS continuerà a portare una battaglia di difesa intransigente della sanità pubblica, chiedendo a questa classe politica di assumersi sino in fondo le responsabilità delle scelte che stanno portando al collasso l’intero sistema sanitario toscano, traendone le dovute conseguenze.

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