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Roma. Chiudono reparti ospedalieri. Preoccupazioni per Neuropsichiatria Infantile

Tira una brutta aria su alcuni ospedali della Capitale. Il terzo piano di Ortopedia del Policlinico è in via di smantellamento, al Santo Spirito l’ intero reparto di Medicina chiude per l’estate e sono stati ridotti i letti della Terapia intensiva. Ma è soprattutto l’istituto di Neuropsichiatria Infantile (Npi) di via dei Sabelli a preoccupare lavoratori e utenti. Ufficialmente per i soli mesi estivi il reparto di degenza viene trasferito al Policlinico Umberto I. Ma su questo che sembra un provvedimento temporaneo aleggia una preoccupazione tangibile e cioè che , in tempi di tagli,  queste “chiusure estive”, possano rivelarsi chiusure definitive. In un lettera aperta difusa in questi giorni, gli operatori di Neurospichiatria infantile scrivono. “Dopo la chiusura per 50 giorni e l’accorpamento del Reparto di degenza Neurologica Pediatrica al Policlinico Umberto I, la situazione della NeuroPsichiatria Infantile di Via dei Sabelli è oramai al collasso. Dal 15 luglio, se non arriveranno i tre medici promessi dall’azienda per il periodo estivo, verranno chiusi tutti i servizi: ambulatorio Generale, ambulatori Specialistici, Diurni e Centro Prelievi. Con un organico già ridotto all’osso, denunciano nella lettera aperta gli operatori, l’istituto che garantisce più di 8 mila visite e presenze l’anno e 500 ricoveri nei due reparti di degenza per bambini e adolescenti da zero a 18 anni con problemi neurologici e psichiatrici è al collasso. Ma il problema non è solo quello degli operatori e la lettera lo sottolinea con forza “Per la delicatezza dell’utenza trattata – scrivono – l’istituto non può funzionare solo in parte e male, non può offrire falsità ai bisogni di prevenzione, non può abbandonare alla solitudine e alla sofferenza chi chiede aiuto per i propri figli”.

L’Istituto di Neuropsichiatria Infantile di via Sabelli, da decenni è ritenuto un centro di eccellenza – non ovviamente secondo i criteri aziendalisti oggi imperanti – ma per la funzione che ha saputo svolgere in un settore così delicato della salute pubblica. Fortemente voluto dal padre della pediatria italiana, Giovanni Bollea, l’Npi di via di Sabelli è stato un punto di riferimento, cura e soluzione per migliaia di famiglie con bambini alle prese con problemi psichiatrici o neurologici.

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