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Roma. A San Basilio, quaranta anni fa veniva ucciso Fabrizio Ceruso per difendere il diritto alla casa

Sono passati quaranta anni dal giorno in cui nel quartiere di San Basilio una vera e propria resistenza popolare si opponeva allo sgombero delle case occupate in via Monte Carotto. Quattro giorni di scontri e di resistenza agli sgomberi culminarono domenica 8 settembre con la morte del giovane compagno Fabrizio Ceruso  ucciso dalla polizia che sparò ripetutamente con le armi da fuoco e inondò il quartiere con centinaia di lacrimogeni.

Era il 1974 e la lotta per la casa a Roma aveva visto protagoniste quattromila famiglie che occuparono per mesi le case sfitte in tutta la città resistendo come possibile agli sgomberi. Le famiglie che avevano occupato a San Basilio ottennero la casa a Casalbruciato insieme alle famiglie che avevano condotto l’occupazione di case in questo quartiere e che avevano continuato a lottare nonostante gli sgomberi. Da nuclei popolari e combattivi come questi nacquero in molti quartieri di Roma i Comitati di lotta  per la casa, che allargarono il campo d’intervento al carovita organizzando l’autoriduzione delle bollette, ma anche la lotta per i servizi nelle periferie: un punto di riferimento stabile per chi si batteva per il diritto all’abitare e alla città fin da quegli anni.

Dal  consolidamento negli anni successivi di queste esperienze è nata l’Associazione Inquilini e Assegnatari (Asia-Usb), federata prima alla Federazione RdB e ora all’Unione Sindacale di Base.

Intendiamo ricordare con forza e determinazione la data dell’8 settembre, l’uccisione di Fabrizio Ceruso e la battaglia di San Basilio perché furono in qualche modo dei fatti costituenti che imposero la lotta per la casa all’agenda politica e portarono, tre anni dopo, alla demolizione delle baraccopoli a Roma e all’assegnazione di migliaia di abitazioni ai senza casa della Capitale. Stiamo stati fino in fondo dentro quei movimenti di lotta e continueremo a farlo oggi di fronte ad un governo che nega i servizi e i diritti agli occupanti, è complice con gli aumenti degli affitti, con gli sfratti, con le privatizzazione del patrimonio pubblico e affida la soluzione dell’emergenza abitativa agli apparati dell’ordine pubblico.

Asia Usb

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Le foto sono di Patrizia Cortellessa, dal presidio di lunedì 8 settembre

 

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