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Roma. Assemblea “contro precarietà e disoccupazione…la lotta unica opzione”

Il 13 settembre ai “Campetti Occupati” di via Ettore Fieramosca (roma) abbiamo tenuto un primo momento di confronto pubblico tra compagni/e impegnati/e in varie realtà sociali.

La necessità del confronto tra singole individualità e strutture collettive è scaturita dalla presa d’atto delle dinamiche economiche e sociali oggi in atto.

L’oggettiva crisi economica (le cui cause sono tutte interne al sistema produttivo capitalistico) ha prodotto negli anni profondi cambiamenti in ogni aspetto della nostra vita quotidiana: dal lavoro alla scuola, dalla sanità all’abitare, dalla capacità di sopravvivere alla devastazione ambientale.

Licenziamenti e nuova precarietà, aumento dell’orario di lavoro con diminuzione del salario sono le linee guida odierne della classe padronale con cui si stanno ridefinendo irreversibilmente le condizioni di lavoro per milioni di proletari.

Privatizzazioni in ogni dove (servizi, risorse, demanio pubblico) a prezzi inferiori al loro reale valore servono a far cassa immediata e a svendere ai soliti imprenditori quello che finora non avrebbero neanche sognato.

Tutto questo avviene tramite l’opera propagandistica e legislativa dei partiti parlamentari (in primis i  sinistri paladini) e la condivisione e la corresponsabilità dei sindacati confederali e corporativi, ancora oggi in grado di far digerire a larghi strati della classe ogni decisione.

Analoga situazione, seppure con qualche caratteristica propria, la si trova in ogni Paese dell’UE.

Da noi come in tutta l’UE le politiche economiche accendono aspre risposte fino a vere e proprie guerriglie, che però si spengono nel nulla perché rimangono chiuse nel loro ambito strettamente rivendicativo e non sono inserite in un percorso organizzato che colleghi tutti gli aspetti del conflitto di classe e lo spinga fino alla presa di coscienza generale.

In mancanza di una risposta generale organizzata della classe la nostra controparte procede a ritmi serrati, prendendo oggi a prestito il volto di Renzi e del suo alter ego Landini, a cui viene lasciato il ruolo mediatico di “alternativo”, come in un ormai vecchio gioco delle parti.

Sul perché del nostro ritardo come classe pesano tanti fattori ma soprattutto la capacità del ceto imprenditoriale di far leva sulle necessità materiali per dividere e disorganizzare la classe, spezzando quel lungo filo rosso che negli anni ha collegato le lotte di diverse generazioni.

L’arrivo di nuova forza lavoro da altri paesi apre ulteriori dinamiche che i padroni si affrettano ad utilizzare per dividere, tramite la retorica razzista, ancora di più il proletariato. Il razzismo e il parlamentarismo sono oggi alcuni degli strumenti con cui si impedisce ai proletari di immaginarsi come classe e di organizzarsi in modo autonomo per trasformare a proprio vantaggio la realtà attuale.

L’inversione delle tendenze attuali non si realizza con le parole o con l’ideologia ma con atti concreti, con percorsi di collegamento concreti, primo fra tutti la riappropriazione di un livello di vita dignitoso, tramite la battaglia per un salario svincolato dalla produttività per tutti/e, che superi la retorica della “compatibilità di sistema”.

Sappiamo che questo possiamo ottenerlo solo attraverso l’autorganizzazione e solo attraverso la lotta diretta dei proletari, fuori e contro i corresponsabili ceti sindacalisti: dobbiamo lavorare in proprio!

Sappiamo anche che in questo percorso di lotta aspra saremo all’inizio una ristretta pattuglia rispetto alla massa proletaria, ma una pattuglia che organizza e lancia parole d’ordine generali, di convenienza di classe.

Crediamo che, all’interno del movimento antagonista, sia il momento di abbattere qualsiasi personalismo e qualsiasi “politica dell’orticello”, abbiamo davanti un nemico forte, con mezzi illimitati sia materiali che di ordine ideale.

Al di la delle inevitabili divergenze su alcuni aspetti particolari crediamo sia opportuno mettere in collegamento, in maniera autorganizzata e autogestita rispetto ai rappresentanti padronali, tutti quei settori di classe che tendono a un superamento concreto della realtà.

Per questo ci incontreremo di nuovo ai Campetti Occupati di via Ettore Fieramosca (accanto al ponte della ferrovia) il 25 settembre alle 21.00 ed invitiamo tutti i/le compagni/e interessati/e a portare il loro contributo analitico e propositivo.

SOLO UNITI SI VINCE!

TORNEREMO E SAREMO MILIONI!

COMBAT comunisti per l’organizzazione di classe – roma

SHER KHAN CERCA CASA, SALARIO, DIGNITA’

DHUUMCATU

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