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Sant’Antimo in rivolta per la tassa sui rifiuti

Un’assemblea da cui il sindaco fugge, scappando dal retro. Un’assemblea che si sposta al Comune, ma viene affrontata da polizia e guardia di finanza in assetto da battaglia.

Accade a Sant’Antino, comune dell’hinterlanda napoletano, dove il sindaco – Francesco Piemonte – ha deciso di aumentare la tassa sui rifiuti addirittura del 30%, scatenando una richiesta di chiarimento da cui si è ingloriosamente eclissato.

Alla base dello spropositato aumento non ci sarebbero però stavolta i tagli decisi dal governo centrale, ma il contratto firmato dal Comune con una particolare ditta di smaltimento dei rifiuti: 7 milioni di euro, mentre i municipi del circondario con lo stesso numero di abitanti spendono mediamente la metà. Sant’Antimo, fra l’altro, è uno dei pochi comuni campani dove la raccolta differenziata raggiunge il 60% del totale. Un record da paesi del nord Europa… Il che dovrebbe abbattere notevolmente i costi di raccolta, invece di aumentarli.

Stamatina la popolazione è nuovamente tornata davanti alla sede comunale, ma ha trovato solo un foglietto del sindaco che rinvia tutto al 19.

 

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