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Ross@ a Tor Sapienza con le carovane delle periferie

Ross@ aderisce all’appello per la costruzione delle carovane dei diritti delle periferie e partecipa al primo appuntamento di sabato 10 gennaio a Tor Sapienza in via Giorgio Morandi.
La carovana per i diritti delle periferie nasce dall’incontro delle realtà territoriali di lotta, all’indomani delle bieche campagne organizzate dalla destra, con l’obiettivo di smascherarne le strumentalizzazioni in chiave razzista e antisolidaristica dello stato di degrado delle periferie e dando forza e visibilità alle vertenze sui temi della casa, del lavoro, dei servizi e contro le devastazione territoriali.
Le vicende giudiziarie di Mafia-Capitale hanno definitivamente chiarito come l’abbandono dell’intervento pubblico nella programmazione e gestione del territorio metropolitano abbia definitivamente spalancato le porte ai comitati di affari, trasversali ai partiti e abilmente insediati nelle varie amministrazioni locali succedutesi negli anni, subordinando le esigenze popolari alle logiche indiscriminate del profitto. Motivo per il quale insistiamo nel chiedere le dimissioni del consiglio comunale e il repulisti degli apparati dirigenti del Comune.
Il modello di metropoli fondato sul binomio eventi-grandi opere per attirare i capitali privati in cerca di valorizzazione, è inevitabilmente connesso all’abbandono delle periferie e al saccheggio affaristico-clientelare-criminale del territorio metropolitano.
Rivendicare un diverso modello di città fondato sulle esigenze popolari attraverso un piano di programmazione degli interventi e politiche per il territorio, è l’obiettivo possibile attraverso l’attivazione di un nuovo protagonismo popolare a sostegno delle numerose vertenze sostenute dalle realtà territoriali di lotta.
La frammentazione vertenziale, per quanto diffusa, è inevitabilmente costretta in condizione di subalternità rispetto agli “interessi forti” che guidano le politiche metropolitane; la costruzione di forme di rappresentanza politica e sociale capaci di riassumere l’inconciliabilità degli interessi popolari alle politiche di privatizzazione del territorio e l’indipendenza delle sue forme di rappresentazione sono la sfida a cui tutte le realtà di lotta sono chiamate a contribuire.

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