Menu

“Gramsci dall’Italia al Venezuela”: a Pisa un’ottima occasione di formazione e confronto

La nuova sede della Rete dei Comunisti di Pisa, in via sant’Andrea 31, ha inaugurato venerdì pomeriggio la sua attività con la presentazione del libro di Jorge Giordani dal titolo “Gramsci dall’Italia al Venezuela. Camminando nel Socialismo possibile, dall’ALBA latinoamericana all’ALBA euromediterranea”, con l’intervento del prof. Luciano Vasapollo. L’iniziativa si è dimostrata un ottimo momento di formazione e di dibattito politico, vedendo la partecipazione di diversi giovani e studenti. Luciano Vasapollo ha presentato al pubblico la figura di intellettuale marxista gramsciano e militante Giordani, che ha ricoperto per 14 anni la carica di ministro dell’Economia e della Pianificazione in Venezuela, sempre al fianco di Hugo Chavez, e continua ad animare il dibattito marxista all’interno del processo rivoluzionario boliviano.

Il testo mette in relazione i nodi centrali del pensiero e dell’azione politica gramsciani con il processo e le sfide della transizione socialista in corso in diversi paesi dell’America Latina, e in particolare in Venezuela: il “blocco storico” e la sua costruzione dell’egemonia, determinante nel lungo e contraddittorio percorso che si configura come “guerra di posizione”; il partito come costruzione dell'”intellettuale collettivo”; la strategia dei tre fronti della lotta di classe. Se in Venezuela, così come a Cuba o in Bolivia, questi nodi teorico-politici sono centrali, e orientano i processi di trasformazione in corso, in Italia e in Europa non sembra che la lezione gramsciana, peraltro pesantemente distorta da una buona parte dell’intellettualità comunista nel corso del Novecento, sia altrettanto viva all’interno del movimento comunista.

La discussione seguita alla presentazione del libro si è incentrata in un primo momento su alcune domande riguardo alle contraddizioni e alle difficoltà del processo rivoluzionario bolivariano: la dipendenza dal petrolio, la questione della leadership del processo dopo la scomparsa di Hugo Chavez. Vasapollo ha risposto inserendo le scelte in materia economica del governo bolivariano nel quadro delle caratteristiche storiche del capitalismo venezuelano e della composizione di classe del paese, sottolineando come la necessità di intervenire prioritariamente sull’alfabetizzazione, l’educazione, la sanità gratuita e le nazionalizzazioni dei settori strategici abbia messo in secondo piano la necessaria diversificazione produttiva, in un paese che è inoltre vittima di una sempre più feroce guerra economica (per citare un dato, il cambio ufficiale dollaro-bolivar è di 1 a 6,5, ma arriva a 1 a 200 al mercato nero). Per quanto riguarda la questione della leadership, Vasapollo, d’accordo con Giordani, evidenzia la necessità di costruire una leadership collettiva che si ponga alla guida del processo rivoluzionario, richiamando così la teorizzazione gramsciana sul partito come “intellettuale collettivo” e “moderno principe”. L’ultima parte del dibattito si è infine incentrata sul compito che i comunisti possono e devono svolgere qui ed ora in Italia e in Europa: di fronte ad una crisi di sistema del modo di produzione capitalistico, la frammentata soggettività comunista è chiamata a recuperare ed attualizzare la lezione gramsciana sui tre fronti della lotta di classe: quello strategico-ideologico, quello economico-sociale e quello della rappresentanza politica.

Rete dei Comunisti – Pisa

fonte www.retedeicomunisti.org

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *