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Firenze. Il sindaco Nardella come Renzi. Sul Regolamento Urbanistico fa finta di ascoltare

L’amministrazione Nardella sta procedendo a tappe forzate all’approvazione del Regolamento Urbanistico (RU), ossia il vero e proprio Piano Regolatore di Firenze.     

Lo scorso luglio, il nostro comitato, assieme a tanti altri della città, ha presentato le osservazioni con le quali abbiamo fatto notare che nel 2017, alla scadenza del Piano Attuativo della zona, sarebbe opportuno che l’amministrazione ripristini le destinazioni a servizi sanitari dei padiglioni dell’ex manicomio. Tutto ciò a salvaguardia dell’integrità dell’area, in attesa di una sua definitiva sistemazione. Inoltre abbiamo proposto di tutelare dalla cementificazione alcune aree verdi e agricole del Quartiere 2.

Lo scorso venerdì 6 febbraio, all’interno di un ampio calendario di incontri,  la Commissione Urbanistica del comune ha convocato il nostro comitato per l’illustrazione delle osservazioni presentate. Siamo stati accolti dai consiglieri con cortesia e affabilità, per circa due ore abbiamo discusso di San Salvi, delle sorti delle aree verdi del Quartiere ed anche della politica urbanistica della città. Questo ci ha fatto ben sperare. Vuoi vedere che tutti i nostri timori sui processi partecipativi promossi dall’amministrazione siano infondati? Vuoi vedere che questa volta alcuni cittadini siano stati ascoltati realmente e abbiano potuto partecipare alle scelte che riguardano la loro vita e quella della collettività?

Con nostro grande stupore scopriamo che dopo soli quattro giorni, cioè martedì 10 febbraio, quando di mezzo c’è stato anche un fine settimana non lavorativo, il comune pubblica un poderoso volume di oltre 900 pagine con tutte le risposte alle osservazioni, comprese le nostre!!! Come hanno potuto rispondere alle migliaia di osservazioni, operazione che dovrebbe richiedere una puntuale verifica della documentazione e degli atti pubblicati, in così breve tempo???

Non ci vuole molto a capire che audizioni e risposte alle osservazioni viaggiavano in molti casi su binari paralleli e non comunicanti, ossia da un lato ci facevano parlare, a vuoto, e dall’altro gli uffici tecnici e la giunta decidevano.

Allo stupore si affianca la rabbia e il senso di impotenza che le istituzioni alimentano nei cittadini, in quei comitati e “comitatini” che, nonostante il disprezzo mostrato dalla politica, continueranno a battersi per liberare le istituzioni da queste false pratiche democratiche e affermare le proprie ragionate proposte.

N. B. – Naturalmente le nostre osservazioni sono state dichiarate “non accoglibili”, risibile la motivazione: “le numerose modifiche richieste prefigurano un programma completamente diverso e pertanto non possono ritenersi accoglibili”. Questo per loro è il confronto democratico!!!

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