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Napoli. Un appello contro lo sgombero dell’ex OPG occupato lunedi

Lunedì 2 Marzo decine di studenti, lavoratori, cittadini hanno occupato l’Ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario del quartiere Materdei, nel cuore di Napoli, per restituirlo al quartiere e alla città. Si tratta infatti di un complesso enorme, abbandonato ormai da sette anni, la cui parte immediatamente utilizzabile ha stanze, cortili, terrazzi, un orto, un teatro, un campo di calcetto, insomma: tanti spazi che potrebbero essere utilizzati per attività culturali, sociali, aggregative per bambini, famiglie e per tutti quelli che in questi anni sono stati colpiti dalla crisi.
Stamattina, a solo un giorno dalla riapertura del posto abbandonato e della restituzione alla cittadinanza, agenti della Polizia Penitenziaria e il Direttore Carlo Brunetti, evidentemente nostalgici del carcere che c’era, sono giunti sul posto e fatto irruzione nel complesso minacciando gli occupanti di uno sgombero imminente.
Probabilmente si sentono piuttosto in difficoltà, visto che uno stabile che era in perfette condizioni al momento della chiusura e che era stato affidato per qualche tempo alla loro custodia è stato trovato letteralmente saccheggiato, privato di ogni cosa che poteva avere qualche valore?
A noi non interessa: però pensiamo che non spetti certo alla polizia penitenziaria il servizio pubblico, o che i problemi che incontrano i cittadini possano essere risolti con la violenza. Al contrario: noi pensiamo che le nostre città, già così piene di problemi, abbiamo bisogno di partecipazione dal basso, e non di certo di istituzioni totali.
Vogliamo che luoghi che sono stati, e purtroppo sono ancora, luoghi di sofferenza diventino luoghi di gioia, di accoglienza, di cultura e di divertimento.
“Je so pazzo” è il nome scelto, perché in un mondo dove la normalità è fatta da disoccupazione, precarietà, discriminazioni razziali e di genere e chi più ne ha più ne metta, vogliamo dichiararci pazzi anche noi come Pino, e osare organizzarci per riprendere parola insieme a chiunque voglia farlo con noi per costruire dal basso un’alternativa al mondo grigio e disperato che vediamo quotidianamente.
Chiediamo che la polizia penitenziaria la smetta con le sue minacce e che non ci sia nessun intervento della forza pubblica, ma l’apertura di tavoli di confronto.
Chiediamo che l’Ex-OPG occupato non venga sgomberato, ma che anzi possa essere riaperto e affidato ai cittadini per attività sociali.
Chiediamo che tutti i cittadini e le istituzioni, a qualsiasi livello, prendano posizione contro questo sgombero e contro questo ennesimo spreco del patrimonio pubblico, che potrebbe essere subito messo a disposizione della comunità!

Per firmare
– indicate nome, cognome e “professione”
– scrivete a exopgoccupato@gmail.com
– mandate un messaggio alla pagina Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo

Prime firme

singoli

 

Gaetano di Vaio (cittadino e referente del Sindaco di Napoli per l’individuazione e la valorizzazione dei mestieri di strada)
Dario Stefano Dell’Aquila (presidente ass. “Antigone”)
Peppe Lanzetta (drammaturgo, attore e scrittore)
Annamaria Mastrantuoni (Pensionata, Responsabile Area Educativa OPG S. Eframo)
Giuseppe Aragno (compagno, storico e docente Fondazione Humaniter)
Maria D’Oronzo (centro di relazioni umane di Bologna – antipsichiatria)
Giorgio Antonucci (centro di relazioni umane di Bologna – antipsichiatria)
Salvatore Verde (operatore carcerario)
Paola Staccioli (scrittrice)
Sandro Ruotolo
Luigi Felaco – consigliere del comune di Napoli
Vittorio vasquez – consigliere del comune di Napoli
Arnaldo Maurino – consigliere del comune di Napoli
Ivo Poggiani – consigliere della VIII Municipalità
Pietro Rinaldi – consigliere del comune di Napoli
Luigi De Matteis (psicologo ASL Napoli 1)
Teresa Capacchione (psichiatra ASL Napoli 1)
Antonio Mancini (psichiatra, membro dell’Associazione Sergio Piro)
Francesco Giordano
Stefania Fanelli (Sinistra e Libertà – Napoli
Mario Zazzaro (FPCGIL – sanità privata)
Gemma Mercurio (tecnico di riabilitazione psichiatrica)
Silvia Gabbatore
Delio Salottolo
Viola Sellerino
Luca Siciliano
Marco Di Renzo
Aurelia Cirino
Dario Buffa
Martina Laselva
Francesco Cutolo
Cristiano Carloni
Sara De Carlo (professoressa)
Matthias Moretti
Lorenzo Terrinoni
Daniela Ciaparrone
Luciano Lobosco
Auria Giulia
Antonio Ruberto
Ettore Gallo
Mariarosaria Fiorentino
Salvatore Massimino
Salvatore Di Biase
Michela Danesi
Francesco Franzese
Federica Pighetti
Roberta Cannavacciuolo
Rosalinda Romano
Clorinda Attianese (precaria)
Sveva Scognamiglio
Gaetano Grilli (studente)
Salvatore Capuano
Yasmine Elgamal
Andrea Maioli, visual designer
Marialilla Carpentineri (donna delle pulizie)
Elisabetta Fenizia (studentessa)
Giovanni Buonanno
Pasquale De Laurentis
Laura Sepe
Clorinda Guarino (studente)
Alfredo Mundo (studente)
Lorenzo De Sabbata
Giuseppe Cerreto (studente universitario)
Vincenzo Capasso (studente)
Laura Sepe
Salvatore Capuano
Alfredo Giraldi (attore e burattinaio)
Italo Di Sabato
Ornella De Zordo
Alberto Bausola
Luca Lendaro (studente)
Maddalena Verrone
Viviana Sacco
Luigi Romano
Francesco Basso
Claudia Ceragioli

 

artisti:

 

99 Posse
Alfredo Giraldi (attore e burattinaio)

 

Collettivi, movimenti e associazioni:

 

Comitato di Lotta per la Salute Mentale – Napoli
Laboratorio Politico Iskra (Napoli)
Comitato Villa Medusa (Napoli)
collettivo per l’autogestione – Urbino
Collettivo antifascista VersuS (Napoli)
Laboratorio Occupato Insurgencia
D.A.D.A.
Mezzocannone 12 Occupato
Osservatorio sulla Repressione
Sapienza Clandestina (Roma)
Studentato Occupato Degage! (Roma)
Spazio Sociale Occupato Ex 51 (Roma)
Spazio Damm (Napoli)
Rete dei Comunisti
L’Asilo
Redazione napoletana di Contropiano
Zero81 (Napoli)
Mensa Occupata (Napoli)
Lab. Okk. Ska (Napoli)
C.S.O.A. Officina99 (Napoli)
Studenti Federico II (Napoli)
Aula Flex (Napoli)
Partito Comunista dei Lavoratori
Campagna per il diritto all’abitare “Magnammece ‘O Pesone” (Napoli)
Comitato Soccavo (Napoli)

 

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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1 Commento


  • Alfredo Visconti

    Per non lasciare nessuno indietro nessuno da solo.

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