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Roma. Il Sindaco contro i centri sociali. Occupato assessorato

Oggi la Rete per il Diritto alla Città ha di nuovo occupato gli uffici dell’assessorato al patrimonio del comune di Roma. Il motivo è la richiesta di 600.000 euro di arretrati al Centro sociale Corto circuito a titolo di affitto, altrimenti, a partire dal 6 aprile l’unica prospettiva è lo sgombero.” Alcune settimane fa – ricorda la Rete per il Diritto alla città in un comunicato – dopo un chiarimento che faceva seguito a una precedente occupazione di questi uffici da parte nostra, si era arrivati ad un primo punto d’incontro: l’assessorato avrebbe bloccato l’iter amministrativo di cui sopra e si diceva disponibile ad aprire una trattativa”. Ad oggi nulla di tutto questo è stato fatto, le richieste restano immutate e la data ultima ormai incombe, “unica giustificazione alla parola non mantenuta è l’immobilismo della burocrazia amministrativa su cui vengono scaricate le responsabilità politiche di chi governa la città”. “Oggi siamo qui perché siamo stufi di aspettare una risposta che non vuole essere data e per ribadire all’amministrazione comunale alcune questioni: – Rifiutiamo completamente la posizione di questa giunta che vorrebbe far pagare il decreto “salva Roma” ai cittadini e a quanti (centri sociali associazioni ecc..) in questa città hanno rappresentato un ancora di salvezza alle politiche di austerity offrendo ai cittadini servizi di altissima qualità come palestre e osterie popolari, luoghi di aggregazione e di cultura con concerti rappresentazioni teatrali, cinema, presentazioni di libri ecc.. in luogo del deserto culturale e sociale che ci consegna l’amministrazione Marino”. Il centro sociale Corto Circuito, viene ricordato, non è uno spazio assegnato, e non è mai esistito nessun contratto di affitto sulla cui base si possano richiedere arretrati, “per cui questa richiesta è del tutto illegittima”. C’è da dire che questo spazio così come tutti gli altri in questa città è stato, con la sua occupazione, sottratto al degrado, all’abbandono e alla speculazione, “ma evidentemente lo scopo di questa amministrazione è avere periferie degradate senza possibilità alcuna per chi le abita di avere luoghi di aggregazione che rappresentino un alternativa alla strada e alla marginalità”. “25 anni di occupazione e di lotta non si cancellano con una lettera – concludono mi militanti della Rete per il Diritto alla città – e se chi governa questa città pensa di chiudere i conti con le realtà come la nostra, attraverso atti amministrativi si sbaglia di grosso. Siamo pronti a mettere in atto tutte le forme di resistenza possibile e non siamo disposti a farci cacciare da quella che dopo così tanto tempo consideriamo casa nostra, ma che soprattutto è la casa di tutti quei romani e non che si riconoscono in valori quali l’antifascismo, la libertà di espressione e di aggregazione, la lotta alla speculazione, la difesa degli ultimi e dei loro diritti, l’antiproibizionismo ecc… Gli spazi sociali non si toccano, sindaco Marino i conti con gli speculatori!”

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