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Napoli, protestano i richiedenti asilo

Arrabbiata protesta questa mattina da parte dei richiedenti asilo politico ospitati presso l’hotel  S.Giorgio  in piazza Garibaldi.  Strade intorno a Porta Capuana bloccate e polizia in assetto antisommossa. I migranti protestano perché sono ormai 2 mesi che la diaria giornaliera a cui hanno diritto non viene loro corrisposta. Parliamo di due euro e mezzo a persona al giorno e parliamo di ragazzi con il permesso scaduto a fine anno e quindi impossibilitati anche a cercarsi un lavoro. Situazione pesante per i ragazzi, tutti africani sub sahariani di età compresa fa i 18 e i 26. Sono esasperati.
Sono qui a Napoli da 7 mesi e da 3 mesi il permesso è scaduto. Passano il tempo ciondolando nella zona della stazione centrale senza un soldo in tasca. Lamentano che anche all’interno del residence la vita si va facendo più difficile. Televisione in camera tolta e via anche il collegamento wi-fi. Un vero e proprio accanimento nei confronti di persone che scappano da guerra e miseria e ai quali il governo si era impegnato a garantire una assistenza, seppur minima. Alcuni vengono dalla Siria, costretti a fuggire dal precipitare degli eventi. 
Il clima è teso, i poliziotti e i finanzieri bardati di tutto punto contengono a fatica la rabbia. Giungono presto sul posto i volontari delle associazioni di sostegno ai migranti e Svitlana Gricorchuk dell’Ufficio Stranieri dell’Usb, che ha la sede a pochi passi dal residence. Il loro intervento per quanto possibile riporta alla calma i migranti. Un funzionario della questura promette che i soldi, compresi i due mesi di arretrati, verranno corrisposti domani mattina alle 9. 
Gli africani parlottano un poco tra loro. Qualcuno urla ancora, qualcun’altro sembra preda di una crisi di nervi. La rabbia non svanisce. Non si fidano. Anche la settimana prima gli era stata fatta la stessa promessa e quella prima ancora.
La mobilitazione allora prosegue. Gira voce che in prefettura vi è un convegno sui richiedenti asilo organizzato dagli uffici del ministero degli Interni con l’associazione Dedalus. E’ lì che si va.
Di fronte la prefettura la mobilitazione continua e ottengono di prendere la parola al convegno. Si sceglie di mandare 2 ragazzi che masticano un poco l’italiano e comunque una funzionaria del ministero dice che tra i partecipanti al convegno qualcuno parla pure inglese ( bontà loro).
Certo che appare veramente assurdo, alla luce delle intercettazioni degli ultimi tempi in cui mafiosi dichiarano di guadagnarci più con l’assistenza agli stranieri che con la droga, che non si riesca ad assicurare una degna assistenza a questi ragazzi che si danno comunque appuntamento nel pomeriggio presso i locali della sede dell’Usb per organizzare le prossime iniziative.

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