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Giugliano. Domenica al Comune per l’acqua pubblica

GIUGLIANO In Campania- Piazza Municipio- Domenica 17 maggio 2015- ore 10,00- 13,00.

Diffusione del documento:

 Comitato

-Acqua pubblica bene comune-

Giugliano in Campania

Quale sarà la gestione dell’acqua a Giugliano con le elezioni del nuovo sindaco?

ACQUA PUBBLICA O PRIVATA?

Privatizzare l’acqua è come privatizzare l’aria o il mare.

ACQUA BENE SOCIALE O BENE ECONOMICO?

 -L’acqua in quanto bene sociale deve essere garantito a tutti indistintamente.

-L’acqua in quanto bene economico risponde a logiche di mercato. 

Il referendum popolare svoltosi in Italia il 12 e 13 giugno 2011 ha sancito:

-La non privatizzazione della gestione dell’’acqua-

-La non remunerazione del capitale in tariffa-

Il Governo Berlusconi, solo due mesi dopo i referendum, vara un decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011 che con l’ art. 4 nei fatti annulla la volontà popolare reintroducendo sostanzialmente la stessa norma abrogata riportando alla privatizzazione dei servizi pubblici locali tra cui la gestione dell’acqua.

La sentenza della corte Costituzionale n. 199/2012 dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 4 del d. l. n. 138 del 2011, convertito con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011, per violazione dell’art. 75 della Costituzione

Il governo Monti calpesta Corte Costituzionale e Referendum con il decreto Legge n. 95/2012 sulla cosiddetta Spending review. Riproduce subdolamente processi di privatizzazione forzata.

Il 28 dicembre 2012 l’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas approva il nuovo Metodo Tariffario Transitorio 2012-2013 per il Servizio idrico integrato sancendo la negazione dei Referendum per l’acqua pubblica

La legge regionale della Campania 204/2013

– impone la privatizzazione dei grandi acquedotti regionali.

– elimina il ruolo delle comunità nella gestione e nel controllo del servizio idrico.

-Considera l’acqua merce senza alcuna salvaguardia e tutela della risorsa naturale.

Al momento bloccata per la lotta di contrasto dei comitati.

Si scrive acqua, si legge democrazia.

Il governo Renzi cambiando il titolo V della costituzione espropria i Comuni e le regioni dalle competenze legislative inerenti i beni comuni.

E con lo strumento dello “sblocca Italia” permetterà di fare un immenso regalo ai colossi stranieri dell’energia privatizzando i servizi di acqua, luce e gas.

RIPUBBLICIZZARE SI PUO’, RIPUBBLICIZZARE SI DEVE E IL COMUNE DI NAPOLI L’HA FATTO.

Napoli è il primo grande comune d’Italia che rispetta la volontà popolare del Referendum sull’acqua.

Con

L’ AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO ALL’AZIENDA SPECIALE ABC (Acqua Bene Comune) NAPOLI, la cosiddetta: MESSA IN SICUREZZA.

E istituzionalizza:

-la partecipazione democratica nel Consiglio d’ Amministrazione;

-esclude le partecipazioni a SpA, mentre invece si apre ai Consorzi di Comuni per l’Acqua.

Per noi è importante sostenere e far prevalere una gestione tutta pubblica, e ribadiamo chiaramente attraverso Enti di Diritto Pubblico o Azienda Speciale partecipata da cittadini e lavoratori del servizio, favorendo la costituzione di Comitati di Sorveglianza che rappresentino il reale controllo democratico per la corretta salvaguardia della risorsa acqua.

Perchè il pubblico:

-Contiene le tariffe e mantiene prezzi calmierati; tali aspetti pensiamo non siano indifferenti in zone di periferia dove il disagio e la disoccupazione affliggono sempre più giovani e famiglie, alla luce di una pesante crisi economica che purtroppo stiamo vivendo. Le privatizzazioni sugli aumenti indiscriminati in bolletta stanno dimostrando l’esatto contrario.

Ricordiamo pure che in caso di morosità non colpevole riteniamo non vada praticato il distacco della fornitura, in quanto l’acqua è essenziale per la vita della persona.

-Consente il reinvestimento di eventuali utili nel rifacimento degli impianti, delle tubature ed evita che i comuni si debbano indebitare sempre più, spesso avventurandosi in operazioni finanziarie poco oculate quanto svantaggiose. 

Chiediamo:

Un soggetto tutto pubblico, “blindato”, che può difficilmente ricorrere a società di scopo, rami d’azienda ed esternalizzazioni di attività lavorative.

Un soggetto che solo così può rappresentare una operazione di “Legalità”, visto che è stato ampiamente dimostrato che sono queste le forme che favoriscono le infiltrazioni camorristiche e mafiose anche nei settori dei servizi, come l’acqua e i rifiuti.

Ed è per tutto quanto di cui sopra, nell’interesse della salvaguardia dell’acqua quale bene essenziale per la vita, che Il comitato “Acqua Pubblica –bene comune di Giugliano in Campania  

Pone,

al nuovo SINDACO DI GIUGLIANO,

di salvaguardare la gestione dell’acqua della nostra città attraverso la partecipazione del comune di Giugliano alla costruzione di una Azienda Pubblica Speciale e consortile che estende i principi di Acqua bene comune dell’azienda ABC di Napoli a tutti i comuni a Nord di Napoli. 

Giugliano, 11.05.2015 Il Comitato

 

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