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Bologna: la marcia della dignità

Bologna ieri è stata attraversata da molte centinaia di persone al grido di “Basta sfratti, basta sgomberi”.

È la “marcia della dignità”, partita dall ex- Telecom occupata (Social Log), che ha attraversato il quartiere della Bolognina, per poi proseguire attraverso la centralissima via Indipendenza e finire sotto la Prefettura.

Un lungo corteo  lanciato da Social log e a cui ha aderito anche USB e AsIA, partecipato da moltissimi migranti, lavoratori precari della logistica, disoccupati,… per ridare voce a tutti gli emarginati della crisi, a partire da chi vive l’emergenza abitativa. Un lungo striscione a rivendicare chiaramente “casa, pane, salute, istruzione, infanzia felice, reddito, dignità”. Tutto cio che sempre piu ferocemente oggi viene tolto a sempre un maggior numero di persone. Una lunga marcia che ribadisce la determinazione di difendere le occupazioni abitative, per una moratoria degli sfratti e per una “rigenerazione urbana che inizia dalla casa, dal reddito e dalla dignità”. Una marcia che ha  parlato e rivendicato il diritto alla casa popolare, anello spinoso di una battaglia per la soluzione all’emergenza abitativa: il patrimonio residenziale pubblico ERP, grande vanto della Bologna di qualche decennio fa, si trova oggi svenduto e inaccessibile.

Questa è la scelta politica che gratifica i palazzinari e i costruttori in tempo di crisi, ma che lascia per strada una sempre maggior fetta della popolazione. È questa la popolazione che ieri è scesa in piazza, ed è questa popolazione stessa che a fronte della crisi, lotta ogni giorno per la propria dignità: per il diritto ad una casa, ad un istruzione seria, ad una sanità pubblica, per un reddito minimo. “La Marcia di una “periferia” che torna al centro della città per difendere tutte le occupazioni abitative, resistere agli sfratti e costruire un unica grande opera: casa, reddito e dignità!”

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