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Roma svende gli immobili pubblici. L’esempio di Largo Corrado Ricci

In molti si sono chiesti come mai il Comune di Roma abbia deciso di mettere all’asta un bel numero di immobilidi proprietà comunale, tutti situati in pieno centro, durante Ferragosto.

La denuncia che segue, firmata dall’Unione Inquilini. racconta la storia di uno di questi immobili e gli appetiti che ci girano intorno da decenni.

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Comune di Roma, vende patrimonio pubblico: la storia della palazzina di Corrado Ricci

IL COMUNE DI ROMA VENDE IL SUO PATRIMONIO LA VERA STORIA DELLA PALAZZINA DI LARGO CORRADO RICCI

Da case popolari ad alberghi

La palazzina di Largo Corrado Ricci, a pochi passi dal Colosseo è in vendita con delibera 6/2015: si vende al miglior offerente un pezzo del patrimonio pubblico esistente a Roma a pochi metri dal Colosseo.

Al di là della critica alla vendita della palazzina di Largo Corrado Ricci vogliamo ricordare che:

la palazzina rientrava nell’edilizia residenziale pubblica ed è stata abitata da sempre nei sui 4 appartamenti di 60 mq e giardini interni da famiglie del centro storico.

Nel 1970 le famiglie furono allontanate per ristrutturare l’immobile. All’interno del progetto piani di recupero del centro storico (che preveda anche le palazzine a Borgo a piazza Sonnino e a Tor di Nona). Il piano di recupero della palazzina di largo Corrado Ricci non ha mai visto la sua realizzazione.

Per molti anni abbiamo manifestato sotto le palazzine in questione perché venissero recuperate quella di piazza Sonnino le abbiamo autorecuperate; quelle di Borgo le ha recuperate e assegnate a 30 famiglie assegnatarie 20 anni fa.

A Tor Di Nona i lavori sono iniziati un anno fa, su largo Corrado Ricci sono stati altri gli interessi a prevalere.

Sia a destra che a sinistra della palazzina ci sono alberghi. Il dubbio posto da Renato Rizzo, Unione Inquilini Roma riguarda proprio la palazzina di largo Corrado Ricci: verrà comprata per trasformarla in un albergo?E forse dallo stesso proprietario dell’albergo vicino?

“E’ grave – dichiara rizzo – che il comune di Roma dismetta il patrimonio abitativo permettendo piccole e grandi speculazioni non mantenendo le proposte e i progetti fatti anche se tanto tempo fa. è da verificare che negli ultimi anni i quartieri del centro storico si vanno spopolando lasciando al posto delle abitazioni, siano esse private che pubbliche, come uffici, banche e terziario. Auspichiamo che tutti i soldi che verranno ottenuti con l’asta pubblica siano investiti nella costruzione di nuove case popolari e o nella ristrutturazione di quelle esistenti e o nel recupero di vaste aree immobiliari pubbliche che potrebbero essere portate all’uso abitativo e sociale. La memoria urbanistica è importante”.

Per l’Unione Inquilini di Roma Renato Rizzo

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