Menu

Firenze. Trasporti gettati nel caos. Obiettivo: privatizzazione

Il progetto era stato sbandierato da più giorni sui quotidiani fiorentini: dal 15 settembre le linee interessate dai lavori della tranvia in P.zza Dalmazia sarebbero state spezzate e allo stesso tempo sarebbero state istituite 2 navette che avrebbero fatto il giro intorno a Careggi. A detta dei super tecnici comunali e aziendali, questo sarebbe stato sufficiente a risolvere il problema del traffico, delle migliaia di corse saltate e dei ritardi…

Ma come era prevedibile, questa geniale trovata senza una serie di accorgimenti specifici, è diventata una vera catastrofe e infatti centinaia di  passeggeri, per lo più anziani diretti all’ospedale, sono rimasti abbandonati su un marciapiede con le linee in perenne ritardo per tutto l’arco della giornata. Forse questi “super tecnici” non si sono accorti, o forse si ed avranno detto “ma chi se ne frega”, che il problema non è solo la zona di Careggi.
Probabilmente gli è sfuggito che anche via di Novoli è una coda continua, che stiamo fermi ore in via della Scala o via Ridolfi? Che piazza Stazione è continuamente bloccata?
Ma che volete, i soldi messi a disposizione dal comune son questi e senza “grana” la nostra dirigenza, da buon imprenditore privato, non tira fuori nemmeno un euro!
Mai come in questo caso, il vecchio detto fiorentino, “Fare le nozze con i fichi secchi” casca a pennello!!!!

Vorremmo ricordare a questi “geni del servizio”, che in occasione della cantierizzazione per la linea 1 che interessava una parte marginale della città, furono fatte assunzioni (oltre 40 tra tempo pieno e part-time), vennero istituite le “riserve R” e fu portato l’intervallo all’interno del turno a 25’ minimo.

Certo, erano altri tempi, allora il diritto alla mobilità e la salute dei lavoratori erano prioritari, ora invece nel privato prevale un unico credo: IL PROFITTO !!!

http://www.inventati.org/cortocircuito

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *