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Supermercato Lidl: i politici spariscono, il cemento avanza, la lotta continua

Questa mattina (ieri, ndr) in attesa di un sopralluogo fantasma della commissione commercio, abbiamo di nuovo dovuto bloccare con i nostri corpi l’accesso dei mezzi al cantiere per impedire che i lavori, di fatto senza la necessaria autorizzazione, vadano avanti.
Politici e amministratori infatti, anche davanti all’evidenza di una procedura illegale e agli abusi perpetuatati dagli uffici del SUAP, per portare a compimento una pratica spinta da poteri forti, continuano a non prendersene la responsabilità bloccando il cantiere.Abbiamo deciso quindi di andare di nuovo al SUAP e ad accoglierci abbiamo trovato un blindato e un nutrito gruppo di poliziotti che, già ben addestrato, doveva assicurare l’ingresso solo a una rappresentanza del comitato.
 
L’incontro è avvenuto con il presidente della Commissione Commercio, Corsetti, e la responsabile del procedimento, Sbriccoli.
Oggetto la sospensione dei lavori del cantiere per la mancanza di una certificazione prevista dalla normativa del Piano casa e richiesta esplicitamente dalla Regione Lazio nella lettera del 23.12.2014, come prerequisito indispensabile per il rilascio della licenza.
 
Certificazione che, anche se ci fosse, dovrebbe attestare il falso in quanto le attività sono rimaste aperte ben oltre il termine di legge del 2009, come testimoniato dalla visura della camere di commercio e consegnata ufficialmente oggi agli atti della commissione.
Dopo la decisione dell’assessore Leonori di scaricare sull’Avvocatura la responsabilità di fermare il cantiere si viene a sapere che da lunedì cambierà ancora una volta il responsabile del procedimento, a distanza di soli 60 gg dall’insediamento, segno che la patata è talmente bollente che non può rimanere nella mani per troppo tempo

Dichiarare illegale la licenza è una responsabilità troppo grande soprattutto quando dall’altra parte c’è un colosso come la LIDL, sponsor ufficiale della nazionale di calcio, che sta investendo milioni di euro in Italia aprendo centinaia di punti vendita grazie ad amministratori “accondiscendenti”, che detiene il 10% della pubblicità della carta stampata, che non ha problemi a diffidare e a minacciare se qualcuno osa toccare i suoi interessi. E insieme alla LIDL ci sono nomi noti della zona, palazzinari e faccendieri che da anni cercano di mettere a profitto l’intero comprensorio casilino e che l’amministrazione municipale, Pamieri, Assogna, Pietroletti, conosce bene.

Anche se il cantiere continuerà a vomitare cemento di giorno e di notte noi continueremo a contrastarlo.
La mobilitazione non si ferma.

NON LAMENTARTI – NON DELEGARE – PARTECIPA ALLE SCELTE DEL TUO TERRITORIO

 
NO CEMENTO A ROMA EST

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