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Firenze. Il corteo di solidarietà con la resistenza curda

Mentre in tutto il mondo sono in corso i preparativi per la Giornata Mondiale di solidarietà con Kobanê, con un giorno di anticipo, il coordinamento toscano per il Kurdistan, costituitosi in queste settimane, ha chiamato in piazza le realtà che nella nostra regione da sempre si muovono al fianco della resistenza curda del PKK, le YPG / YPJ (Unità di difesa del popolo/Unità di difesa delle donne), che nell’ultimo anno ha frustrato tutti i piani dell’imperialismo, sconfiggendo  le bande del cosiddetto Stato Islamico, esercito mercenario al soldo delle mire espansioniste di Erdogan, delle petromonarchie, di Israele, degli USA e dell’Unione Europea nell’area.

Insieme a centinaia di curdi giunti da tutte le città toscane, sabato 31 ottobre per le vie del centro di Firenze sono sfilati altrettanti militanti locali, che vedono nella resistenza di Kobanê un avamposto di lotta non solo per i popoli del Medio Oriente, ma per i popoli di tutto il mondo, così come nell’esperienza democratico/federalista in atto nel Rojava motivo di stimolo per il rilancio di una riflessione su modelli sociali e produttivi fuori e contro il capitalismo.

Un buon inizio per il Coordinamento Toscano per il Kurdistan, caratterizzatosi sin da subito nel qualificare il proprio impegno solidale con la lotta di liberazione condotta dal PKK evitando, come giustamente ribadito in diversi interventi alla fine del corteo, di essere generici nell’individuare i nostri referenti sul campo.

Lo scenario del conflitto interimperialista in corso è molto complesso, gli interessi e le alleanze mutevoli e contraddittorie, quindi i riferimenti e i soggetti della solidarietà devono essere chiari. In Kurdistan, così come in ogni altro scenario di conflitto tra l’imperialismo e i popoli, la solidarietà internazionalista deve discernere tra chi nella lotta si batte per la trasformazione socialista del proprio paese e chi invece garantisce gli interessi delle borghesie nazionali, alleate di questa o dell’altra potenza esterna impegnata nei conflitti.

Altro compito che, a nostro giudizio, ha la solidarietà italiana ed europea verso i popoli colpiti dal militarismo occidentale, è individuare e lottare con estrema determinazione contro il proprio imperialismo.

Nel nostro continente l’imperialismo s’identifica con l’Unione Europea, impegnata direttamente su tutti i fronti di guerra, in collaborazione/competizione con gli altri paesi imperialisti e capitalisti, che si confrontano armi alla mano per controllare aree geografiche, risorse energetiche e mano d’opera a basso costo.

Il modo migliore per sostenere la lotta di liberazione del popolo kurdo guidato dal PKK è indebolire l’aggressore nelle sue retrovie.

Rete dei Comunisti
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