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Torino. Comune raddoppia canone di affitto a Radio Blackout

Lunedì 2 novembre il Consiglio Comunale di Torino ha approvato con ben 36 voti favorevoli, 1 astenuto e 1 solo contrario la mozione presentata da Silvio Viale (PD), che chiedeva, in occasione del rinnovo della concessione, di annullare lo sconto del 50% concesso a Radio Black Out, storica emittente radio torinese, sul canone di affitto della sede di via Cecchi 21/A. Fino a questo momento, l’associazione culturale proprietaria della radio versava alla Città di Torino, proprietaria dello stabile, un canone mensile di 569 euro. La mozione impegna inoltre sindaco e giunta a chiedere esplicitamente, nel contratto di concessione, che la proprietà comunale dei locali sia ben evidenziata nella comunicazione prodotta a tutti i livelli dalla radio. Poco prima, era stata invece respinta un’altra mozione presentata da Maurizio Marrone, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che chiedeva di non rinnovare la concessione tout court.

Qui non è in gioco la libertà di informazione e di espressione, anche perché Radio Blackout era libera di dire ciò che voleva prima di ricevere in concessione, nel 1998, i locali comunali, e lo è stata anche dopo. Prendendo spunto da questa vicenda, chiedo però maggiore trasparenza nella concessione dei locali comunali: i concessionari devono dichiarare nelle proprie comunicazioni di occupare locali della Città, quanto pagano e quale sia l’agevolazione. Infine, deve essere rivisto anche il canone e lo sconto applicato a Radio Blackout, così che non debbano vergognarsi come antagonisti”. Così Silvio Viale che, in gioventù militante di Lotta Continua, è poi passato ai Verdi, ai Radicali e infine al PD, diventandone strenuo difensore di fronte agli attacchi di qualunque contestatore. Viale era recentemente stato querelato da Erri De Luca per avere presentato su Twitter la foto del rogo di un auto ad Avigliana con il commento “#Tav Ecco il sabotaggio di #ErriDeLuca”.

Al di là del singolo, comunque, è interessante, ancorché preoccupante, rilevare come prosegua, a livello nazionale come a quelli locali, l’attacco del Partito Democratico e delle istituzioni a ogni voce critica, ogni espressione di dissenso, ogni tentativo di opporsi all’operato di un partito direttamente responsabile delle politiche di austerità e taglio del welfare che stanno impoverendo fasce consistenti della popolazione. Tutta la nostra solidarietà va dunque a radio Black Out, dal 1992 voce fondamentale della nostra città.

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