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Roma. Misure restrittive contro quattro attivisti che contestarono Salvini

Nelle prime ore di questa mattina è partita un’operazione della Questura di Roma che ha portato quattro attivisti all’obbligo di firma due volte al giorno per resistenza aggravata e adunata sediziosa, in seguito ai fatti del 27 Febbraio 2015. Quel giorno studenti, precari, migranti e antifascisti hanno manifestato a piazzale Flaminio contro il comizio del fascioleghista Salvini che si sarebbe dovuto svolgere il giorno dopo a piazza del Popolo. Le forze di polizia hanno blindato la piazza impedendo la libera espressione delle persone presenti. Il giorno dopo sono scese in piazza circa trentamila persone che hanno sfilato nelle strade di Roma oltrepassando i numeri presenti a piazza del popolo. A pochi giorni dalla mobilitazione a Bologna (domenica 8 novembre) contro la manifestazione che vedrà Salvini e diversi pezzi della destra calare nel capoluogo emiliano per continuare la campagna elettorale permanente a suon di guerra fra poveri e razzismo, le misure di questa mattina ben si inseriscono in un disegno più largo che ormai questura e prefettura sembrerebbe abbiano tracciato. Qualsiasi forma di dissenso o lotta sociale nel paese viene criminalizzata con misure preventive e contestando persino la presenza fisica delle persone nelle piazze.

Domenica 8 novembre saremo tutti e tutte a Bologna per ribadire che non accettiamo la presenza di fascisti e leghisti nei nostri territori.

 

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