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Fermiamo Cupinoro diffida i furbetti del biogas/biometano

Il movimento FERMIAMO CUPINORO diffida enti pubblici e privati, nonché partiti, comitati e associazioni, a usare la parola COMPOSTAGGIO al posto di DIGESTIONE ANAEROBICA.
Ricordiamo che il compostaggio è la pratica più semplice, antica e sana per gestire i rifiuti organici. Il processo si svolge in presenza di aria (aerobico) e produce il compost – utilissimo per rigenerare e fertilizzare il terreno. E’ un sistema modulabile, dal balcone di casa ai compostatori di comunità, ed economico. E’ il sistema che l’Europa, i medici e gli scienziati ritengono migliore.
Gli impianti di digestione anaerobica – chiamati anche centrali a biogas/biometano o biodigestori – inquinano e rappresentano una truffa colossale ai danni dei cittadini che pagano gli incentivi concessi a questi impianti. Sono soggetti a esplosioni e sversamenti. Producono emissioni nocive e un digestato pericoloso per la presenza di nitrati, metalli pesanti e spore di Clostridium Botulinum (3.000 casi di botulismo in Germania vicino alle centrali a biogas).  Far passare questo digestato attraverso una fase aerobica (in presenza di aria) o aggiungere del compost non modifica le nocività delle sostanze presenti  e le criticità della digestione anaerobica.
Due anni fa, il vicesindaco di Napoli è stato tra i primi a usare il termine ‘compostaggio’ (giustamente percepito come positivo) per confondere i cittadini e promuovere il biodigestore di Scampia. Molti imprenditori e politici, anche in Regione Lazio, hanno seguito questo luminoso esempio.  A Bracciano, la centrale a biogas da 33.000 ton prevista nei bandi su Cupinoro diventa un innocuo ‘impianto di compostaggio e digestione anaerobica’. E ora, addirittura, alcuni comitati, complici nella promozione della ‘truffa biogas’, cominciano a sbandierare il loro SI’ AL COMPOSTAGGIO (intendendo però il suo opposto, ovvero la digestione anaerobica).
Occhio ai furbetti e ai bari di professione.
Dietro alla proliferazione degli impianti a biogas, c’è un business enorme e sono in tanti – in ogni settore sociale – a volerne approfittare, a qualunque costo.
Ma è un costo che i cittadini non sono più disposti a pagare.

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