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660 mila Infermieri scendono in piazza in Francia contro Macron

Con lo slogan “infermieri dimenticati”, decine di migliaia di infermieri in sciopero protestano nelle principali citta’ di Francia, denunciando il “disprezzo” del governo e specialmente di Macron per la loro professione. In tutto 660 mila appartenenti alla categoria – donne all’80% – che siano dipendenti o liberi professionisti, sono stati chiamati a partecipare alla mobilitazione nazionale indetta da 16 organizzazioni sindacali.

Poche ore prima di scendere in piazza, in conferenza stampa i ‘camici bianchi’ hanno tenuto a precisare che non fanno parte del movimento dei ‘gilet gialli’, che paralizza la Francia da sabato, loro sono un’altra protesta, non una variante di quella. Primo motivo del malcontento e’ il silenzio del presidente Macron sul ruolo della professione nella riforma del sistema sanitario francese, in occasione della presentazione del piano “La mia salute 2022”, lo scorso settembre all’Eliseo.

Abbiamo il sentimento che la nostra professione sia dimenticata in questo grande piano che riguarda soltanto i medici” ha sottolineato Daniel Guillerm, vice presidente della Federazione nazionale degli infermieri (FNI).

Al centro delle critiche, la creazione di 4 mila posti di assistenti medicali formati in un anno soltanto, per aiutare i medici nell’esercizio della libera professione. Costo annuo della misura governativa: 200 milioni di euro a spese del servizio sanitario nazionale, la ‘Sècuritè sociale’, cioè dei contribuenti.

E’ un’appropriazione indebita di fondi pubblici a favore di persone che non hanno problemi finanziari visto che consultano medici privatamente” ha denunciato Thierry Amouroux, presidente del Sindacato nazionale degli infermieri professionisti, che punta il dito contro la lobby dei medici.

Altro motivo di malcontento degli infermieri è il deteriorarsi delle condizioni di lavoro, soprattutto negli ospedali, tema già al centro di importanti manifestazioni nel novembre 2016. Proprio alla luce delle difficili condizioni di lavoro, gli infermieri chiedono più mezzi al governo, ma anche il riconoscimento di diverse competenze di questa figura professionale tutt’ora sottovalutata. Critiche arrivano anche per il diritto concesso ai farmacisti di vaccinare direttamente in negozio i propri clienti contro l’influenza ai quattro angoli del Paese dal 2019: da quando i farmacisti hanno pratica d’intervento clinico? La loro laurea non lo prevede affatto.

* da http://www.ilnord.it

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