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La Val di Susa si prepara alla resistenza

 Dopo la raffica di perquisizioni e provvedimenti giudiziari che hanno interessato gli attivisti del movimento No Tav – tra cui, il leader Alberto Perino – è scattato il countdown. Voci sempre più insistenti danno per imminente il blitz delle forze dell’ordine per forzare il presidio e consentire l’apertura del cantiere per il tunnel geognostico della Maddalena. Un’ulteriore prova che l’operazione è sul punto di scattare è data dalla sospensione di ferie e permessi degli agenti del Reparto Mobile di via Veglia, ovvero del nucleo forte del contingente di polizia su cui peserà l’onere dell’intervento: 100 uomini al giorno, ai quali si aggiungeranno rinforzi provenienti da altre regioni nonché da carabinieri, fiamme gialle e forestali.

Tutto lascia presagire che lo sgombero non sarà affatto una passeggiata. Già la notte del 23 maggio gli adetti delle ditte incaricate dei lavori sono stati costretti ad abbandonare l’area sotto una fitta sassaiola che aveva tenuto a distanza anche icontingenti della polizia.

Per i poteri forti e la politica torinesi è tempo di procedere e spazzare via i No Tav. «Non bisogna abboccare alla strategia delle minacce, si dia corso ai lavori», ha dichiarato il governatore leghista Roberto Cota, mentre il neosindaco di Torino Piero Fassino chiede «di compiere tutti i passi necessari per garantire nei tempi previsti l’avvio dei lavori» arrivando persino ad invocare l’intervento dell’esercito e suscitando l’indignata reazione dei presidianti. Il ministro degli Interni Maroni ha dichiarato che «L’Italia rispetterà gli impegni» ed ha ribadito che «la priorità è che l’opera parta in tempi brevi» e che, riguardo all’impiego delle forze dell’ordine, «sarà fatto tutto quello che serve». La fretta di far partire i lavori per la Tav sarebbe dovuta principalmente alla volontà di accaparrarsi la prima fetta di fondi europei, circa 700 milioni di euro di finanziamenti.

Appare dunque imminente un attacco frontale ai manifestanti asserragliati a Chiomonte, che si preparano a resistere. I valsusini hanno già approntato le misure necessarie e si dicono in grado di mobilitare un migliaio di persone in pochi minuti.

Per seguire la situazione dei No Tav in Val di Susa guarda su http://www.notav.eu

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