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Val di Susa. in Corso le proteste contro gli espropri

Un gruppo di un centinaio di attivisti del movimento No Tav si è avvicinato alle reti esterne del cantiere nel territorio di Giaglione. Gli attivisti battono bastoni sulle reti e gridano gli slogan «Giù le mani dalla Val Susa» e «Fuori le truppe di occupazione». I poliziotti che presidiano l’area di cantiere si sono posizionate di fronte per fronteggiare i manifestanti. Nel frattempo proseguono le procedure delle operazioni di esproprio dei terreni. “A me vogliono espropriare solo tre metri quadrati. Ma io non voglio: è una questione di principio” afferma uno dei proprietari dei piccoli lotti che devono essere espropriati per l’avvio dei lavori del primo cantiere del Tav in Valle. “Da maggio dello scorso anno – ha detto un altro proprietario, che possiede 500 mq di terreno – non posso accedere al mio terreno. In questi mesi ci sono passati sopra con le ruspe e io non lo riconoscerò nemmeno più”. “Di fronte al Tav persino uno dei cardini degli stati, cioè la proprietà privata, cade miserevolmente perché per una politica istituzionale, ormai nel baratro, sputtanata e  avversata dalla maggior parte dei cittadini, quest’opera va portata avanti, senza se e senza ma, perché… “chissà cosa accadrebbe se vincessero i valsusini….” scrivono sul sito i No Tav.  Un centinaio di manifestanti No Tav ha raggiunto le reti del cantiere nel territorio di Giaglione e ha cominciato la battitura delle medesime scandendo slogan: “giù le mani dalla Valsusa”, “Fuori le truppe di occupazione” e “la Valsusa paura non ne ha”. Intanto intorno alle 10 un gruppo di studenti No Tav, provenienti dalle scuole della Val di Susa, ha bloccato l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia all’altezza della galleria Prapontin in entrambe le direzioni. In collegamento a radio Blackout gli studenti spiegano che ora faranno un’assemblea in cui decideranno se continuare il blocco o spostarsi e proseguire la mobilitazione altrove

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