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Corridoio Roma Latina. Il primo stop viene dalla gente


Arriviamo nella piazza di Tor de Cenci per allestire il gazebo, srotolare gli striscioni, le bandiere. Passano i minuti e i cittadini iniziano ad arrivare portando cartelli e striscioni fatti in casa, così come i Comitati di Quartiere 
 di Torrino Mezzocammino  e Casal Brunori, l’Associazione Viviamo Vitinia, il Consiglio Metropolitano, Cinecittà Bene Comune. Mentre si aspetta l’arrivo del camion con l’amplificazione messa a disposizione dal Centro Sociale “Auro e Marco”, si commenta della positiva adesione di Legambiente Lazio e di Italia Nostra Lazio. I militanti del Comitato No corridoio fanno appello alla sottoscrizione per l’autofinanziamento e viene aperto il tavolino per la “vendita”  delle cento magliette con il logo del movimento, le quali in poco tempo vengono esaurite. Finalmente arriva il camion che si mette alla testa della manifestazione, subito dietro,  il primo striscione con la scritta “autostrada a pedaggio  A12-Tor de Cenci-Latina – La devastazione non passerà!” A seguire quello propositivo per la metropolitana leggera e l’adeguamento della Via Pontina. Il portavoce del Comitato, Gualtiero Alunni, spiega le motivazioni della scesa in piazza delle comunità locali e in particolare per l’opposizione ad un’opera inutile, costosa e impattante. Sul camion un giovane rapper canta in rime creative le motivazione del  no al corridoio. La composizione del corteo è variegata: tanti/e ragazzi/e, donne, uomini, anziani/e, insomma tutte le generazioni unite per gridare forte la contrarietà ai viadotti, alla galleria e all’incredibile ponte sul Tevere lungo 1,5 km e alto 25 mt. Le belle bandiere del Comitato sventolano in tutti i settori del lungo serpentone. Con soddisfazione e tanti sorrisi, dal microfono  viene comunicato che sono oltre mille i partecipanti. Dopo i Comitati come da indicazione degli organizzatori, sfilano le forze politiche: i Verdi e la FdS regionali, La Rete dei Comunisti Roma, Il PD e SEL XII Municipio, il Movimento 5 Stelle Roma e Pomezia. Gli slogan più gridati sono stati: “La devastazione non passerà, l’ecoresistenza vincerà”, “ma quali imprenditori, ma quali costruttori, siete solo dei devastatori”, “Ministro Passera, l’autostrada non passerà”. Una bambina  su un monopattino porta al collo un cartello “No autostrada”, un gruppo di ragazzi sorregge un lenzuolo con la scritta “Corridoio? Mi basta quello che ho a casa”. Tanti cittadini ai lati del corteo applaudono e molti altri dai balconi guardano sfilare  i propri concittadini. Una manifestazione viva, colorata, decisa, che è un monito a tutti coloro, istituzioni e speculatori, che vogliono continuare a persistere sulla cattiva strada dell’asfalto e del cemento. Alla conclusione del corteo nella piazza del quartiere Tre Pini, il Portavoce Gualtiero Alunni, ha ribadito che l’ecoresistenza civica continua per la costruzione delle strade ferrate e ha annunciato la costituzione del presidio permanente su terreno interessato al tracciato dell’autostrada.

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