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Vietato manifestare in Francia. No Tav fermati e rispediti in Val Susa

Dopo la polizia italiana ci si mette anche quella francese a perseguitare i No Tav. Dopo la retata che pochi giorni fa ha portato in galera o agli arresti domiciliari quasi venti attivisti del movimento e simpatizzanti in varie parti d’Italia questa mattina un pullman di attempati – anche se battaglieri – No Tav provenienti dalla Val di Susa e da Torino è stato bloccato alla frontiera con la Francia nei pressi di Modane dalla Gendarmeria di Parigi. I manifestanti erano diretti verso Avant Sommet, una conferenza promossa dagli attivisti francesi che si oppongono all’alta velocità fino a Lione e dai loro ‘colleghi’ italiani. Impossibilitati però a partecipare all’iniziativa, visto che quelli che all’inizio sono stati presentati come controlli di routine sono diventati due ore di sequestro di tutta la comitiva. Portata in commissariato e per due ore impossibilitata a comunicare con nessuno, neanche con i propri legali. “Si tratta di un’operazione richiesta dalla polizia francese  – spiegava il vicequestore di Bardonecchia, Francesco Destro – sembra che tra i manifestanti diretti in Francia ci siano alcuni No Tav con precedenti penali o denunce durante manifestazioni precedenti. Per ragioni di sicurezza e ordine pubblico, la Francia ha scelto di impedire l’ingresso a chi aveva questi precedenti, in vista del vertice Monti-Hollande”. In mattinata anche l’edizione odierna di Le Monde tuonava contro l’arrivo a Lione degli ‘estremisti’ e chiedeva al governo di sospendere temporaneamente il trattato di Schengen.

Solo poco dopo le 12.00 Guido Fissore, consigliere comunale di Villarfocchiardo (Susa) anche lui bloccato alla frontiera racconta che l’autista del pullman e due no Tav sono stati trattenuti dalla Gendarmerie, schedati (con tanto di foto segnaletiche e impronte digitali) in quanto ritenuti persone non gradite dalla Repubblica francese e quindi allontanati con un foglio di via immediato. Il resto della comitiva ha potuto a quel punto lasciare il commissariato, ma non ha potuto comunque continuare il viaggio visto che il pullman era senza chiavi e senza autista. Tanto che alle 14 i No Tav, compresi quelli schedati, hanno deciso di rientrare in Val di Susa annunciando però una conferenza stampa al presidio di Vaie alle ore 17.00.

 

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