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Il Decreto Ilva non può dissequestrare gli impianti

Il governo vara un decreto con il dichiarato obiettivo di far produrre gli impianti dell’Ilva posti a Taranto sotto sequestro dalla magistratura in quanto pericolosi per la salute.
E’ un bluff mediatico. Per dissequestrare gli impianti il governo dovrebbe dotarsi di poteri che la Costituzione non gli assegna. Occorrerebbe modificare in sostanza il codice di procedura penale.
In poche parole si dovrebbe fare un salto in dietro di tre secoli e infrangere il principio della tripartizione dei poteri, quella tripartizione che da D’Alambert (1717-1783) in poi mira a garantire al potere giudiziario l’assoluta indipendenza dal potere esecutivo e quindi dal potere politico.
Qualcuno potrebbe dire che il potere politico sta facendo di tutto – persino un decreto legge anticostituzionale – per difendere i posti di lavoro degli operai dell’Ilva. Falso. Assolutamente falso.
Se il potere politico volesse veramente giocare tutte le carte e avesse a cuore questi operai, chiederebbe il ritiro dall’Afghanistan di una missione che costa 780 milioni di euro l’anno, una somma sufficiente a impiegare ventimila lavoratori nella bonifica dei terreni inquinati, riconvertendo operai che inquinano in lavoratori che disinquinano.
Se il potere politico avesse a cuore la sorte degli operai dell’Ilva, non darebbe il proprio appoggio al prepensionamento di 30 mila militari per risparmiare sul personale della Difesa e poter così investire massicciamente sugli aerei da guerra F35.
Questo governo crea oggi un decreto che non risolve i problemi. E’ solo uno specchietto per le allodole. Ha solo lo scopo di illudere i lavoratori. La delusione sarà cocente quando scopriranno che gli impianti rimarranno sotto sequestro.
Il decreto ha anche lo scopo di gettare nello sconforto i sostenitori della magistratura. Ma noi non siamo sconfortati: sappiamo di sostenere una Procura che continua ad avere tutte le prerogative per tenere sotto sequestro gli impianti e arrestare i responsabili di questo disastro ambientale.

* Presidente di Peace Link, Taranto

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