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Americani in Toscana. Cosa non si fa per giustificare lo scempio

L’Enel, in evidente difficoltà nel giustificare la sua geotermia in Amiata, continua ad avvalersi di pareri di ‘esperti americani’ che, al di là delle loro indubitabili capacità, probabilmente non hanno mai messo piede sulla montagna e forse non ne conoscono la particolarità geologica e quello che succede in questa zona in concomitanza con l’attività delle centrali.
Un caso recente e lo studio del prof. Bates sugli abitanti dell’isola di Rototua, Nuova Zelanda (il prossimo dove, su marte?), costretti a vivere in un territorio vulcanico ricco di emissioni ‘naturali’; presentato dall’ARS a Firenze lo scorso anno con il solo scopo di minimizzare l’impatto delle centrali nostrane, sbandierando ai quattro venti che l’acido solfidrico, H2S, non fa male, ma, anzi, potrebbe aiutare nei casi di asma.Borgia risponde a Horne
I responsabili ASR toscana dovrebbero sapere che la letteratura scientifica ha segnalato come un grave errore, spesso voluto allo scopo di rassicurare e nascondere, non considerare l’effetto cumulativo e sinergico degli inquinanti presenti sullo stesso territorio e, nel caso specifico dell’Amiata, dovrebbero sapere che non ha alcun significato isolare l’acido solfidrico dal mercurio, dall’arsenico, dal radon, ecc.
La comparazione è talmente azzardata (nello studio si evidenzia solo l’H2S e l’incidenza dell’asma) che persino l’ARS stessa nella presentazione dello studio deve puntualizzare che “…del resto gli stessi autori non escludono la presenza di possibili fattori di distorsione (bias) dell’interpretazione dei risultati, come ad esempio un survivor effect, ossia il fatto che persone sofferenti di asma potrebbero essersi spostate dalle zone più esposte a H2S…”; cioè, traduciamo, che i risultati potrebbero non essere corretti perchè magari (ma che strani questi indigeni…) chi si ammala si allontana dalla zona, oppure, diciamo noi, è già morto e non può rispondere ai questionari. Tanto basterebbe a studiosi seri, ad amministratori attenti, ma anche a persone di buon senso per evitare confronti con la più tragica situazione amiatina, ma tant’è, come per le leggende metropolitane, l’Ars, l’Enel, politici di ogni genere e persino LegamBorgia risponde a Hornebiente continuano a riproporre la favola dell’acido solfidrico ‘buono’.
Degli ultimi giorni è invece lo scoop di un’intervista, o forse di un semplice parere adattato allo scopo, del prof.Horne, un altro americano, che viene a raccontarci come la tecnologia usata per le centrali amiatine sia all’avanguardia, e che ‘…i fluidi amiatini… …contengono alcuni gas incondensabili tali da non rendere applicabile proficuamente il ciclo binario…’: certo, lo sappiamo bene che i gas estratti contengono tante sostanze tossiche e che fare impianti che riducono tale impatto costano di più e rendono di meno, ed è proprio per questo che in Amiata si usano queste centrali, sfruttando il massimo dei vantaggi con il minimo di spesa, valutando -evidentemente- come ‘danni collaterali’ inevitabili gli effetti sulla salute, sull’acqua e sull’ambiente, come più volte ribadito anche dagli amministratori in pubblici atti che circoscrivono l’impatto e i danni ad una limitata porzione di popolazione e di territorio.
Ma in merito all’intervento del prof.Horne dice qualcosa di importante anche il prof.Borgia, italiano, che conosce benissimo il monte Amiata e che si è occupato a lungo della questione, almeno finchè non è stato estromesso dal suo ruolo in regione e ‘bandito’ da una parte dell’establishment dirigente di questo paese, e puntualizza alcuni aspetti che smenticono i facili entusiasmi lanciati dall’Enel e ripresi con enfasi sulla stampa.
Il prof.Borgia è lapidario ed afferma: ‘…Enel avrebbe dovuto già da molti decenni realizzare le centrali a ciclo binario che sono certamente molto più “environmental friendly” di quelle a “scarico libero” ed a “flash” nel campo geotermico! Le centrali attuali, invece, sono talmente inquinanti ed obsolete che tutte le società di geotermia che operano in Toscana propongono anche per l’Amiata centrali a ciclo binario! La tecnologia utilizzata attualmente in Amiata è in assoluto la forma più inquinante di produzione di energia elettrica, dannosa per l’ambiente e per la salute…’.
Continua evidenziando alcuni dei maggiori problemi specifici della geotermia amiatina (vedi nota*); è probabile che se il prof.Horne ne fosse a conoscenza forse non sarebbe così certo delle sue azzardate affermazioni.
In ogni caso, come coordinamento SOS Geotermia, rimaniamo dell’opinione che i 2 morti al mese in più, le malattie, le tonnellate di inquinanti sparse sull’Amiata, la riduzione e inquinamento dell’acqua, la sismicità, siano motivo di opporsi allo sfruttamento geotermico per invertire immediatamente la rotta, investendo e incentivando una economia legata all’unicità dell’ambiente e la tipicità delle sue produzioni agroalimentari, creando nuovi posti di lavoro nel risanamento, nel recupero e messa in sicurezza del territorio e nella difesa e ampliamento dei servizi ai cittadini e ai possibili flussi turistici.

SOS Geotermia – Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata –

(*) “…Horne è stato informato? Che:

La pressione originaria dei campi geotermici è stata ridotta di 5 a 10 volte con un abbassamento del livello degli acquiferi potabili di oltre 300 m?

E che questo ha comportato:

  • una riduzione alla metà delle portate delle sorgenti maggiori e l’annullamento di molte delle sorgenti minori?
    – la drastica riduzione delle sorgenti termali?
    – la vaporizzazione del sistema geotermico con la formazione di gas incondensabili tossici tra cui CO2, H2S, Metano, Radon, Mercurio, Arsina, Ammoniaca, ecc.?
    – la risalita dei gas incondensabili che vanno ad inquinare la falda potabile?
    – la fuoriuscita incontrollata nell’ambiente di vapori geotermici dalle faglie e dalle gallerie, discenderie e sondaggi delle vecchie miniere?
    – un rilevante grado di subsidenza che ha variato anche il livello di base dei fiumi?

Le emissioni dalle centrali geotermiche:

– sono praticamente non controllate (vengono misurate solo alcune ore all’anno)?
– durante le manutenzioni ed i malfunzionamenti non sono sottoposte ad abbattitori e risultano totalmente incontrollate?
– per la vicinanza dei loro punti emissivi, interessano pesantemente le abitazioni circostanti?
– contengono talmente tanto mercurio che gli abbattitori AMIS dovrebbero eliminarne 100 volte di più di quanto fanno per rendere le centrali “environmental friendly”?
– contengono talmente tanta ammoniaca che nemmeno con gli abbattitori rientrano nei limiti di legge?
– per una stessa quantità di energia elettrica prodotta, contengono circa il doppio di CO2 di una centrale a gas a ciclo combinato?
– contengono talmente tanto H2S che spesso in prossimità delle Centrali non si respira?
f-ino a pochi mesi fa, in alcuni casi erano convogliate in atmosfera senza abbattitori all’altezza delle case poste solo ad alcune centinaia di metri di distanza?

Le concentrazioni di inquinanti nei gas incondensabili sono talmente elevate da essere oltre i limiti di legge se fossero emesse da un normale camino e che invece, nel caso delle centrali geotermoelettriche in Amiata, l’escamotage adottato è quello di diluire i gas con milioni di metri cubi di aria pulita pompata ogni ora attraverso le torri di raffreddamento dalle quali, così, gli inquinanti escono evidentemente a concentrazioni più basse ma nelle stesse identiche quantità ancora letali di origine?
I fluidi geotermici reiniettati sono soltanto circa 1/4 di quelli estratti dal campo geotermico (i restanti 3/4 sono emessi in atmosfera) e provocano una grande sismicità con terremoti che hanno generato anche danni ingenti alle case?
Sono state indotte senza alcun preavviso da ENEL almeno tre eruzioni idrotermali che hanno devastato la vegetazione nel raggio di circa 100 m, ucciso gli animali, generato vulcani di fango anche dentro le case abitate, fatto scappare gli abitanti, salvatisi per mera fortuna? E che i tubi dei pozzi geotermici vicini a queste eruzioni non erano cementati fino ad una profondità anche di oltre 80 m!?
Prima che le centrali dell’Amiata potessero ottenere le necessarie autorizzazioni, la Regione Toscana:

– ha rimosso dall’incarico molti tecnici e dirigenti esperti di geotermia (avevano valutato l’impatto ambientale delle nuove centrali geotermiche dell’area di Larderello)?
– non ha rinnovato il Comitato Tecnico per la Geotermia dell’Amiata, organo scientifico indipendente di consulenza della Regione Toscana, costituito per affrontare proprio i problemi generati dalla geotermia?

Gli studi fatti dall’Agenzia Regionale per la Salute indicano che da circa 30 anni nei paesi “geotermici” di Abbadia San Salvatore, Piancastagnaio, Arcidosso e Castel del Piano vi sono in media 2 morti in più al mese rispetto ai paesi limitrofi per un totale di morti superiore a 700? E che sull’Amiata, l’unica attività industriale che ha un impatto ambientale notevolissimo è lo sfruttamento geotermico?…”

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