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Abruzzo. Migliaia in piazza contro le trivellazioni

Il progetto della piattaforma petrolifera Ombrina 2 impatta la costa abruzzese al largo dei comuni di Fossacesia (Chieti), San Vito Chietino (Chieti) e Rocca San Giovanni (Chieti).
Il Ministero dell’Ambiente ha dato infatti il via libera al grande progetto petrolifero denominato “Ombrina Mare” della società inglese Medoilgas. Il progetto è composto da una piattaforma di produzione posta a soli 5 km dalla costa con 6 pozzi, 36-42 km di tubazioni sottomarine e una grande nave raffineria FPSO di 320 metri di lunghezza ormeggiata a 10 km dalla costa per almeno 24 anni. Il tutto di fronte alla Costa dei Trabocchi, un’area di tale pregio naturalistico tale da essere individuata dal Parlamento italiano nel 2001 come Parco nazionale. Solo nella fase di perforazione verrebbero prodotti 14.258 tonnellate di rifiuti, soprattutto fanghi. Le proteste sono andate crescendo e si è arrivati alla grande manifestazione di ieri per le strade di Pescara.

Secondo tutte le testimonianze stata la più grande manifestazione che l’Abruzzo abbia visto negli ultimi anni. Gli organizzatori si dicono più che soddisfatti. C’erano anche i sindaci con la fascia tricolore sulle spalle e i presidenti delle Province di Chieti e Pescara, Di Giuseppantonio e Testa. Formalmente ha aderito anche la Regione, ma il suo presidente Gianni Chiodi (centro-destra) non si è fatto vedere.

Polemico, il consigliere regionale dei Verdi Walter Caporale che ha approfittato dell’appuntamento per fare volantinaggio distribuendo la risoluzione urgente da lui presentata per una moratoria delle estrazioni di idrocarburi: “La manifestazione di oggi è la più grande mai realizzata in Abruzzo – ha detto – peccato che si sia dimostrata anche una fiera dell’ipocrisia. Perché hanno sfilato anche i responsabili politici dell’inquinamento e della petrolizzazione in Abruzzo. Pdl in primis”.

Ma oltre agli esponenti istituzionali e della politica o ai gonfaloni dei tanti comuni aderenti, la maggior parte del corteo era animata dalla gente: associazioni, sindacati, rappresentanti di aree protette, movimenti e comitati. C’erano tanti senza appartenenza, che si sono uniti al corteo semplicemente per dire no a Ombrina. Nel corteo si sono viste anche le bandiere del comitato 3.32 dell’Aquila. “Sappiamo come operano le istituzioni e siamo abbastanza disillusi – commenta uno degli attivisti del comitato – crediamo che bisogna manifestare per fare informazione dal basso e arginare in questo modo le favole che ci propinano le istituzioni, perciò per noi è importante essere venuti qui dall’Aquila”. La manifestazione è partita poco dopo le 15.30 dalla Madonnina ha sfilato lungo corso Vittorio Emanuele e corso Umberto e poi è tornata sul lungomare Matteotti. Il corteo, verso le 18.30 si è concluso allo Stadio del Mare.

 

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