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No Muos. Il bilancio della manifestazione. Minacce dai militari Usa

Aggiornamento. Sera di domenica 10 agosto 2014. Dopo la grande manifestazione del 9 agosto e l’invasione della base NRTF,  gli americani lanciano un ultimatum agli attivisti sulle antenne: scendere entro un’ora. Le antenne, in questo particolare frangente, devono essere tutte accese.
Giusto per chiarire a cosa servono: per la guerra, i droni, i bombardamenti.
Nel frattempo, gli attivisti all’esterno della base sono in assemblea e mantengono i contatti con i ragazzi appesi alle antenne, mentre la polizia è presente in forza. La situazione è in evoluzione.

Il bilancio della manifestazione di sabato

Il movimento NO MUOS, nell’ambito del campeggio indetto al presidio permanente di Cda. Ulmo dal 6 al 12 agosto, aveva fatto appello alla mobilitazione contro la struttura militare delle forze armate americane. Migliaia di persone hanno risposto sfilando fino alle reti della base dietro lo spezzone di apertura composto dal comitato NO MUOS di Niscemi, dalle mamme NO MUOS, dai comitati di base di tutta la Sicilia e da tantissimi militanti, di realtà organizzate e non, da tutta Italia.

Il corteo variegato, ha attraversato la strada che dal presidio permanente conduce al cancello 1 della base NRTF; tantissimi gli striscioni presenti, le bandiere NO MUOS e un grandissimo bandierone palestinese con la scritta “Gaza-Niscemi Resistenza”.

La manifestazione si è fermata in prossimità delle antenne, su cui da due giorni si erano arrampicati sette attivisti per rivendicare un netto rifiuto della guerra, costringendo le autorità della base ad interrompere le comunicazioni militari.

I manifestanti vincendo la resistenza e le manganellate delle forze di polizia, sono riusciti a penetrare nella quasi totalità, all’interno della base NRTF, che hanno occupato pacificamente per alcune ore.

Nell’occasione, cinque degli occupanti delle antenne sono scesi dai tralicci e sono usciti dalla base protetti dalla folla dei manifestanti, mentre due attivisti hanno deciso di continuare la protesta.

A distanza di un anno il movimento ha dimostrato di poter coinvolgere migliaia di persone, rivendicando la terra che è stata occupata dagli americani, a conferma della validità degli obiettivi di questa lotta che non solo non abbassa la guardia, ma rilancia l’opposizione al MUOS con sempre più nuove tattiche e strategie.

vedi anche:

Di ritorno da Niscemi

Il video con lo sgombero notturno dei pacifisti sotto le antenne

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