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Scontri nei boschi di Trento, No Tav bloccano la trivella

Da parecchi anni ormai, si sa, la lotta contro l’Alta Velocità ha superato i limiti territoriali della Val Susa e vede protagoniste le popolazioni e gli attivisti di altri territori. Come quelli del Trentino che, questa mattina presto, hanno messo in scacco le forze dell’ordine e bloccato per la seconda volta una trivella a Mattarello utilizzata per i rilievi geotecnici in vista del raddoppio della ferrovia del Brennero.
All’alba di oggi tre diversi gruppi di manifestanti No Tav, in tutto circa un centinaio di persone, si sono avvicinati in corteo al cantiere gridando slogan e facendo un gran baccano con campanacci e altri strumenti metallici. Per un certo tempo hanno tenuto impegnati alcuni plotoni di forze dell’ordine in tenuta antisommossa nei boschi di Mattarello, dove sono in corso i rilievi, in prossimità degli ingressi del cantiere, impedendo in questo modo agli operai di potervi accedere e permettendo ad un altro piccolo gruppo di manifestanti di eludere la sorveglianza e di arrivare a pochi metri dalla trivella. 
Nel tentativo di avvicinarsi alle reti uno dei tre blocchi ha subito una prima carica da parte delle Forze dell’Ordine ma la determinazione dei manifestanti è stata tale da riuscire a passare attraverso i cordoni di polizia e a raggiungere l’ingresso vero e proprio del cantiere. 

A quel punto i celerini, colti visibilmente di sorpresa, hanno reagito caricato duramente gli attivisti e lanciando lacrimogeni per disperderli ed impedire che entrassero all’interno del perimetro.
Ma nonostante la carica due attivisti sono riusciti a penetrare nel cantiere e si sono arrampicati sulla trivella, bloccandone il funzionamento, mentre altri quattro li sostenevano a poca distanza, arrampicati sulla recinzione e sul tetto di un furgone.
Finché un violento intervento delle forze dell’ordine non ha messo fine alla protesta e gli attivisti che erano riusciti a bloccare i lavori sono stati fatti scendere e identificati.
Il blitz di oggi segue quello di mercoledì 28 ottobre quando decine di attivisti avevano protestato davanti al cantiere di Novaline, riuscendo a bloccare anche in quel caso la trivella sistemata a pochi chilometri a sud di Trento grazie ad uno spiegamento straordinario di forze dell’ordine.
In quell’occasione una ventina di No Tav erano stati bloccati dalle forze dell’ordine e portati in Questura, ed alcuni di loro sono stati denunciati per ‘danneggiamento’.
Sabato prossimo, invece, è previsto a Trento un corteo di protesta che prenderà di mira la Provincia, responsabile, secondo gli attivisti, di tenere segreti luoghi e tempi dei lavori che dovrebbero portare al raddoppio della ferrovia del Brennero. Sabato scorso circa 300 persone hanno già partecipato ad una fiaccolata convocata a Mattarello dal movimento che si oppone alla cosiddetta ‘Tav del Brennero’.

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