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“Hai avuto il tuo Stadio, sindaca Raggi”

Mercoledi sera il consiglio comunale di Roma – con voto convergente di M5S e Forza Italia – ha dato il via libera allo Stadio per la Roma a Tor di Valle. Due urbanisti commentano questa conclusione di una operazione contrastata dai comitati e quantomeno controversa sul piano della discontinuità con il passato con cui la giunta Raggi si era presentata.

“Lo hai avuto Sindaca Raggi, quello stadio, che forse a tua insaputa, dicevi di non volere e che hai ottenuto come interesse pubblico. Ieri in aula, dopo aver applaudito il tuo “nuovo” assessore che, con un colpo di penna ha cancellato molti di quei milioni di euro che avrebbero dovuto pagare chi lo stadio vuole, non della Roma ma per la Roma, hai detto che ha vinto la città. Ora lo stadio è un lavoro fatto bene.

Hai detto: è un’opera che serve a tutta la città. Quando Sindaca Raggi, ai municipi, sei andata a chiedere quella seccatura del parere preliminare, lo hai fatto normalizzandone preliminarmente uno (IX), con l’invio di tuoi ascari nel territorio per renderlo affidabile, facendone tacere un altro (XI), perché toccato dal progetto solo di “striscio”. Al resto della città non hai chiesto nulla e non hai ascoltato quanto ti diceva. Tutto ridotto ad una discussione tra fidati amici. Questo chiedevano da Milano e Genova. Questo hai fatto.

Ora pretendi, Sindaca Raggi, il nostro grazie per averci salvato dal diluvio del cemento. Hai detto che la cubatura complessiva è andata giù del 50%. A furia di dirlo hai finito con il crederci. Lo capiamo, vedere le carte non è facile, i colori danno agli occhi quando fa caldo. Il tuo “nuovo” assessore, quello che muovendosi sulle bancarelle edilizie sa come farti risparmiare tra “palazzine” e “grattacieli”, si è forse scordato di dirti che la riduzione vale per solo uno dei tre comparti (Business Park), che, mettendo insieme tutto, la tua sporta della spesa è alleggerita solo del 35%.

Non sono solo queste le cose che non hai visto ma seguirti su questi conti ci porterebbe indietro da dove siamo partiti. Alla delibera del Sindaco Marino e alle modalità di costruzione di quest’iniziativa, a tutto quanto hai votato, a tua insaputa naturalmente, contro. Ora pretendi di dirci come vorrai tirare su questo monumento in questa città che per te Sindaca Raggi, deve trovare posto per simili oggetti edilizi (li vogliono a Milano e Genova) ma non per chi chiede un riparo per tirarsi fuori dal terrore della guerra e dalla fame (anche questo vogliono a Milano e Genova).

Ora la tua sporta pesantissima, uguale ma solo un po’ più leggera di quella di Marino, dovrai iniziarla a svuotare. Su quello stesso tavolo, che, altri, hanno apparecchiato per la città. Ti hanno lasciato come unica scelta la possibilità di sederti, neppure di scegliere dove. Tu hai deciso di farlo contenta di appoggiare i gomiti non le mani su quella tovaglia. Avevi detto che la tavola della rendita sarebbe stata bandita dalla carta della nostra città. La hai usata invece, Sindaca Raggi, per incartarci la città”.

* urbanisti

L’articolo è stato pubblicato anche su Dinamopress

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