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Il Prc mette i bastoni tra le ruote.

Un gruppo di militanti di Rifondazione si è sdraiato sulla strada a Mondovì per bloccare il passaggio della corsa ciclistica apertamente secessionista ma “riconosciuta” dal Coni e dalla Federciclismo. La polizia è intervenuta per liberare il percorso, ma un agente è stato investito dal passaggio di un’auto al seguito della corsa. Il “via” dato da esponenti della Lega, tra cui Renzo Bossi detto “Il Trota”. I militanti del Prc, tra i quali il segretario nazionale Paolo Ferrero, hanno tentato di bloccare la prima tappa del Giro della Padania, Paesana-Laigueglia, al passaggio a Mondovì. Si sono sdraiati sulla strada scelta dagli organizzatori in alternativa al transito previsto nel centro della città monregalese e da cui la corsa è stata deviata proprio per il presidio di protesta organizzato davanti al Municipio.
Solo i primi tre corridori in fuga sono riusciti a evitare la protesta di Prc, mentre il gruppo è stato rallentato; ma, grazie all’intervento della polizia, il Giro della Padania è potuto proseguire regolarmente. Nel parapiglia un poliziotto è stato investito da un’auto al seguito della corsa “verde” e, ferito, è stato trasportato all’ospedale.
A dare il via alla competizione secessionista erano stati il sottosegretario agli Interni Michelino Davico, Renzo Bossi, il figlio del leader della Lega Nord conosciuto con l’appellativo Trota, e la presidente leghista della Provincia di Cuneo Gianna Gancia. In corsa 198 corridori, tra i quali Ivan Basso, Stefano Garzelli, Giovanni Visconti, Miguel Rubiano Chavez. Cinque le tappe in programma, con finale in Veneto dopo che la corsa avrà attraversato Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia e Trentino. Il leader indosserà la maglia verde con il logo della “nuova” Alitalia, sponsor del Giro.

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