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Istruzione, cultura, comunicazione. Una rivoluzione

Nella scia del dibattito sul Secondo Piano Socialista della Nazione 2013-2019, base fondamentale del processo costituente bolivariano, lo scorso 29 novembre si è svolto in Venezuela il Forum “Istruzione, Cultura e Comunicazione nella Rivoluzione” che si è tenuto simultaneamente nei tre stati di Miranda, Anzoátegui e Zulia e trasmesso in diretta dalla Televisione Venezuelana Sociale (Tves).

Per tutto il mese di novembre il Piano è stato dibattuto, modificato e ampliato da organizzazioni politiche, movimenti sociali, ma anche direttamente dalla popolazione venezuelana, invitata dal Presidente Chavez ad esercitare il diritto garantito dalla democrazia partecipativa a contribuire al processo di approfondimento del socialismo bolivariano del XXI secolo.

Maryann Hanson, il Ministro del Poder Popular per l’Istruzione era presente nello stato di Anzoátegui; il Ministro del Poder Popular per la Cultura Pedro Calzadilla è intervenuto nello stato di Zulia; mentre il Ministro del Poder Popular per la Comunicazione e l’informazione Ernesto Villegas ha partecipato al Foro nello stato di Miranda.

L’istruzione, la cultura e la comunicazione sono state definite “una triade inseparabile” e strategica per dare impulso a princìpi che contribuiscano a destrutturare gli anti-valori promossi dal sistema capitalista, per realizzare la piena sovranità nazionale e per trasformare la società basandola sui nuovi valori dell’umanesimo socialista. La pesante eredità coloniale prima e l’espansione del modello capitalista dopo hanno provocato nel tempo lo scollamento di questa triade: “il campo della comunicazione è stato sostituito dal settore dei media, il campo della cultura è stato sostituito dal settore artistico, mentre il campo dell’istruzione è stato sostituito dal settore scuola/università”.

Il Capitalismo ha tutto l’interesse a determinare e mantenere la separazione delle tre sfere, per impedire l’articolazione di politiche di trasformazione sociale e per limitare gli ambiti di azione di ogni istituzione: è questa una strategia del blocco dominante per ostacolare l’emergere di nuove pratiche culturali, favorite dalla riunificazione di queste tre aree.

Per il Socialismo del XXI Secolo la cultura deve essere pratica sociale, non una serie di valori privi di contenuto e nessuna di queste tre sfere della vita, l’istruzione, la cultura e la comunicazione, può separatamente e autonomamente risolvere la questione culturale, perché non è possibile attivare una di esse senza ricorrere o influenzare le altre due, quindi le politiche delle tre sfere del Secondo Piano Socialista dovranno confluire integralmente negli stessi obiettivi.

Per Maryann Hanson, il Ministro del Poder Popular per l’Istruzione, bisogna lavorare per trasformare la società venezuelana e passare dalla cultura dominante del capitalismo alla cultura del socialismo, sarà compito degli educatori trasformare la realtà con l’insegnamento e la pedagogia rivoluzionaria, ma anche i venezuelani devono porsi la sfida di avere un’educazione orizzontale e non calata dall’alto, critica e non autoritaria, trasformatrice e non astratta e retorica. Solo così potrà nascere un nuovo soggetto democratico, umanista e scientifico al contempo che sappia resistere al “bombardamento” dei mezzi di comunicazione.

Anche per Pedro Calzadilla, Ministro della Cultura, è necessario un cambiamento educativo, culturale e comunicativo per rendere possibile la trasformazione socialista della società, la cui sfida è la decolonizzazione della cultura venezuelana, cioè di rivalutare e ricollocare al centro della vita sociale il modo di essere, di sentire e di pensare proprio, autentico, altro rispetto al punto di vista coloniale. L’egemonia culturale del modello capitalista non può essere abolita per legge, deve essere sconfitta sul piano della battaglia delle idee. E’ indispensabile, pertanto, realizzare una trasformazione profonda delle coscienze, della cultura e della concezione di valori per costruire un nuovo sistema basato sul socialismo.

Il Ministro del Poder Popular per la Comunicazione e l’Informazione Ernesto Villegas ha definito il Forum come parte delle politiche pubbliche attuate per dibattere le proposte volte a rafforzare la sovranità del paese, mediante l’esecuzione di politiche educative, culturali e comunicative assertive. La battaglia ideologica contro la cultura dominante va data contestualmente nell’ambito delle tre sfere, integrando idee, opinioni o progetti che sono frutto della partecipazione attiva e protagonista del popolo e che aiutano a consolidare la costruzione del socialismo.

Lo scrittore e intellettuale Luis Britto García è intervenuto facendo un’analisi autocritica rispetto alla comunicazione. Come prima proposta ha suggerito di dirottare le risorse destinate ai mezzi di comunicazione avversi al processo di transizione al socialismo, al rafforzamento dei mezzi comunitari e della rivoluzione, trasformandoli in veri strumenti formativi per la diffusione dei programmi educativi, mediante l’utilizzo dei brillanti intellettuali del paese sostenitori del processo. Andrebbero rivisti, secondo l’intellettuale, i palinsesti che oltre ai programmi di informazione ed educazione dovrebbero includere anche quelli culturali e di svago e soprattutto andrebbe evitato che la televisione socialista diventi una copia della peggiore televisione capitalista che tormenta gli spettatori con continue interruzioni pubblicitarie.

In Venezuela come in tutti gli altri paesi latino americani l’arma utilizzata dalle oligarchie locali per penetrare e dominare la vita culturale delle classi subalterne e sostituirne i valori e l’identità, è la gestione dell’informazione e l’uso della propaganda e della manipolazione tramite i mass media come la televisione, la radio, la stampa di cui sono proprietari. Grazie alla Rivoluzione Bolivariana, il rispetto dell’informazione vera e obiettiva è diventato uno dei postulati costituzionali; ma come ha ricordato il Ministro della Cultura l’egemonia culturale del modello capitalista non può essere abolita per legge, per questo hanno cominciato ad affermarsi media alternativi, liberi e comunitari il cui scopo è rompere con il pensiero dominante.

Oggi il governo bolivariano ha di fronte a sé altri 5 anni per avanzare nel consolidamento del socialismo anche in questo campo, e per far ciò è indispensabile portare avanti la rivoluzione culturale di ricostruzione dell’identità nazionale, di partecipazione cosciente, attiva e organizzata della popolazione che vuole recuperare il senso di appartenenza culturale e di indipendenza.

Questa è una caratteristica comune a tutti i paesi dell’Alba, i cui governi si sono ispirati dalle parole di José Martì “Essere colti è l’unico modo per essere liberi”, assegnando un ruolo fondamentale all’educazione, alla cultura e alla valorizzazione del patrimonio culturale nel processo di trasformazione rivoluzionaria della società.

 

 

http://www.minci.gob.ve/2012/11/29/foro-simultaneo-de-educacion-cultura-y-comunicacion-sera-transmitido-por-tves/

http://www.minci.gob.ve/wp-content/uploads/downloads/2012/11/EducacionCulturayComunicacion1.pdf

http://noticiaaldia.com/2012/11/hanson-debemos-unificar-educacion-cultura-y-comunicacion-para-desarrollar-el-socialismo/

http://www.aporrea.org/medios/n219047.html

http://www.vive.gob.ve/actualidad/noticias/calzadilla-venezolanos-deben-sustituir-la-hegemon%C3%ADa-cultural-del-capitalismo

http://www.vive.gob.ve/actualidad/noticias/ministro-villegas-la-batalla-de-la-ideolog%C3%ADa-se-da-en-un-mismo-campo

http://laiguana.tv/noticias/2012/11/29/2611/LUIS-BRITTO-GARCIA-DIO-SENDA-AUTOCRITICA-A-LA-CULTURA-EDUCACION-Y-COMUNICACION-REVOLUCIONARIA.html

  * collaboratrice redazione di Nuestra America

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