Menu

8 marzo. Le donne, la memoria storica, le lotte

 
 
Lo spettacolo che si terrà l’8 marzo a Roma presso la sede del Consiglio Metropolitano in Via Giovanni Giolitti 231, vuole mettere a fuoco la situazione attuale delle donne  in Italia attraverso la figura, le battaglie politiche e artistiche di Franca Rame e quella memoria che ci riporta non solo alle vicende della Rame e di Dario Fo negli anni 70, ma a quell’ampio movimento femminile attivo e in prima linea.L’Italia del 2013 si annovera tra gli ultimi paesi in quanto diritti e parità di genere, le donne sono discriminate sul lavoro sia per la loro identità di genere sia per la questione della maternità, come ricorda la studiosa ed arte-terapeuta Marilde Trinchero che ha dedicato all’aspetto della maternità un ricco saggio La solitudine delle madri: “Silvia Ferreri nel 2007 ha realizzato un documentario e scritto un libro nei quali si trovano testimonianze di donne sul tema maternità, lavoro e mobbing. Il titolo – Unavirgoladue – è dato dal tasso di fecondità delle donne italiane. Ora è leggermente aumentato – 1,4 circa – ma siamo lontani dai due figli per donna che garantirebbero il ricambio generazionale. L’esperienza che le donne raccontano nel documentario è tragicamente simile a quella di migliaia di donne: negli anni centrali della vita, quando tutto si concentra perché sono anni di crescita professionale, di desiderio di costruirsi una famiglia, e non sempre i nonni hanno voglia di fare i nonni (anzi, sono magari anziani e hanno a loro volta bisogno di cure), troppi datori di lavoro senza scrupoli, di fronte a una gravidanza, licenziano, o non rinnovano il contratto, gettando le famiglie in uno stato di insicurezza e precarietà ancor più deleterio in una fase della vita molto delicata.”Il potere, come negli anni 70’ è rimasto maschilista e patriarcale, le donne non sono che strumentali alla politica sporca di un sistema corrotto, citando le considerazioni di un’altra intellettuale e studiosa Alessandra Cenni “Le rivendicazioni del Congresso delle donne di cent’anni fa sono più radicali delle mezze tinte delle nostre poche e timiducce rappresentanti parlamentari che sono state messe lì proprio per stare zitte, a specchio del silenzio delle donne italiane.”Oggi la violenza sulle donne è quanto mai  all’ordine del giorno, con continue notizie attraverso giornali tv e informazione virtuale, dai femminicidi, all’odio che costantemente esprimono la parte peggiore degli uomini attraverso pagine web, denunciate proprio pochi mesi fa anche da “Il Fatto Quotidiano”. Uomini di “chiesa” che colpevolizzano le donne di essere loro le provocatrici della violenza, procuratori che suggeriscono “ state a casa non uscite la sera”, insomma un’ Italia che riporta più a climi medievali di “ caccia alle streghe” che a un paese civile e moderno del terzo millennio.E le donne? Lottano come negli anni 70’? Il movimento Se non ora quando ha un senso reale? O anche questo ci è piovuto dall’alto, come dall’alto, diceva Pasolini, un nuovo potere andava cambiando e distruggendo l’Italia, il genocidio culturale   scritto e visto dal Poeta. L’opera di Franca Rame e di Dario Fo è di grande attualità oggi, dai Monologhi di Tutta casa letto e chiesa, a Sesso, grazie tanto per gradire, a Parliamo di donne. A tutta la vicenda umana artistica e politica della Rame stessa, alle sue battaglie, mai cessate, lungo la sua vita.E questo 8 Marzo vuole essere un momento di riflessione,  la storia delle donne di ieri come anche la storia delle donne di oggi, la denuncia di un potere, che è sempre quello maschilista e patriarcale, più articolato nella vicenda di Franca Rame e Dario Fo che ha tentato di ostacolare la loro arte e la loro lotta, un potere che certamente non tutela le donne, ieri come oggi, ma non solo loro, ma tutte quelle classi più deboli, un potere che sta facendo affondare l’Italia. l’Italia è una vecchia e grigia signora nel cui seno i potenti del capitale hanno negato la possibilità di avere un futuro alle nuove generazioni, che stanno peggiorando la situazione sociale con l’aumento della disoccupazione, con scelte che portano alla mobilità, alla cassa integrazione, a padri e madri di famiglia che perdono il lavoro, per non parlare delle sue ragnatele mafiose oramai ramificate ovunque. E così questa vecchia signora, governata da decenni, da padroni e preti è destinata a breve a morire, e forse anche lei, in quanto donna, è stata una vittima del potere.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *