Menu

Napoli. Ecco come si taglia il diritto allo studio

Tempo fa si era segnalato come il Diritto allo Studio, a Napoli, sia quasi inesistente. Ebbene, sul tema i collettivi studenteschi, dopo l’occupazione della mensa abbandonata e altre iniziative, si stanno ancora mobilitando. Nelle scorse settimane varie volte si sono occupate le sedi dell’A.Di.Su. e del rettorato per chiedere spiegazioni riguardo tale disarmante situazione. Attualmente, ad esempio, in Italia sono 57000 i beneficiari delle borse di studio cui non viene assegnata per mancanza di fondi. In tale situazione, la Campania fa “la parte del leone”, come la fa anche in tema di sprechi e spese “gonfiate”, evidentemente a scopi clientelari. Nei documenti ufficiali dell’A.Di.Su., infatti, si posso leggere, tra le altre, le seguenti voci di spesa, individuate dai collettivi come quanto meno discutibili:

“46.000 € informatizzazione.
55.890 € informatizzazione.
37.500 € sicurezza informatica.
28.000 € manutenzione impianti idraulici.
36.000 € + IVA manutenzione impianti elettrici.

21.000 € supporto legale, Avv. Amedeo Pisanti.
143.782,32 € buoni pasto per il periodo 5/04/2012- 31/12/2012.
18.810,51 € noleggio fotocopiatrici.
40.000 € + IVA pulizia per il periodo trimestrale Giugno-Agosto 20012.
25.854,70 € + IVA supporto legale Avv. Claudio Vitale.
25.200 € supporto amministrativo.
17.000 € supporto fiscale Dott. Paolo Esposito.
20.000 € accertamento”.

A ciò si aggiunga che dei circa 93 dipendenti dell’azienda, solo il 50% sono attivi per via dell’esternalizzazione dei servizi; gli stipendi, inoltre, arrivano a singhiozzo e sono pagati utilizzando proprio i fondi destinati alle borse di studio, mettendo in atto un vero e proprio ricatto che propone come alternativi il diritto allo studio e il diritto a ricevere il salario dei dipendenti.

In questo quadro, da stigmatizzare in maniera particolare è l’atteggiamento del Rettore della Federico II Marelli, il quale, di fronte alle varie proteste degli studenti al Rettorato, risponde in maniera evasiva, dà appuntamenti che poi disattende, finge vergognosamente di non sapere nulla della situazione dell’A.Di.Su. (ad esempio, in un’occasione ha addirittura affermato di ignorare cosa sia un “idoneo non beneficiario di borsa di studio”!). Naturalmente, nei prossimi giorni il pressing continuerà con l’obiettivo di fargli prendere
una posizione ufficiale e di far emergere tale situazione.

Altra mobilitazione in corso da alcuni mesi è quella che riguarda la biblioteca del polo umanista Brau, la quale, a furia di tagli, ha visto una progressiva riduzione dell’orario di apertura per mancanza di personale. L’edificio è stato più volte occupato e tenuto aperto in maniera prolungata dagli studenti. Dopo vari tentativi di questo tipo, a quanto pare, si è ottenuto, a partire del prossimo mese, che il servizio torni progressivamente alla normalità, fino a ristabilire l’orario di apertura canonico 9:00-19:00.

Giovani Rete dei Comunisti Napoli

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *