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Lo spettro del marxismo torna nell’università

Dopo tanti anni, nel cuore di una delle più prestigiose sedi accademiche internazionali, nel Rettorato dell’Università Sapienza di Roma, dopo anni di ostracismo è tornata di piena attualità la forza interpretativa e del cambiamento sociale del metodo scientifico marxista. Mercoledi è stato presentato nell’ateneo romano il Nuovo Trattato di critica all’economia convenzionale di Luciano Vasapollo, una critica dell’economia capitalista e la rimessa al centro dei modelli di pianificazione per l’alternativa socialista. L’imponente e articolato Trattato del Prof. Vasapollo, Delegato del Rettore per le Relazioni con i Paesi dell’ALBA, è stato di recente pubblicato dalla Banca Centrale del Venezuela (BCV). Così come a Cuba dove la precedente edizione del Manuale è già da anni libro di testo in tutte le facoltà di Economia delle Università dell’isola, anche in Venezuela verrà impiegato per i corsi di specializzazione post-laurea della Scuola Venezuelana di Pianificazione e di formazione della stessa Banca Centrale. L’ incontro si è svolto alla presenza degli Ambasciatori della Repubblica Bolivariana del Venezuela, dello Stato Plurinazionale di Bolivia, della Repubblica dell’Ecuador e , di un rappresentante dell’Ambasciata, per Cuba presso la FAO. All’incontro oltre alle rappresentanze diplomatiche e ai relatori (proff.Pasca, Pesci, Tiberi) erano presenti molti docenti, dottorandi e studenti dell’Università Sapienza, esponenti politici (come ad esempio l’ex Presidente della Camera Fausto Bertinotti, l’ex Vicepresidente del Senato Cesare Salvi, il Senatore Pepe, e dirigenti di varie organizzazioni politiche), di attivisti di vari movimenti sociali, rappresentanti di alcuni collettivi studenteschi e di alcuni dirigenti e militanti politici e sindacali. La capiente, bella e accogliente sala del Rettorato non è bastata a contenere i tantissimi partecipanti, tanto che decine di persone hanno seguito in piedi, con grande attenzione e partecipazione tutto il dibattito. La presentazione del Trattato ha fornito l’occasione per un dibattito intenso e di grande interesse che ha messo a confronto diverse opinioni politico-culturali e metodi di analisi e modelli scientifici di riferimento. Gli accademici intervenuti hanno presentato punti di vista anche decisamente diversi dal metodo scientifico marxista, esponendo tesi più legate a scuole di riferimento e impostazioni keynesiane e di tipo riformista, liberiste e fortemente orientate alle dinamiche di mercato, e di dottrine di alto carattere sociale più ispirate alla dottrina e cultura cristiana di base ; riconoscendo però tutti l’estremo interesse, per la centralità delle problematiche sociali e redistributive della ricchezza realizzata esposte e approfondite nel Trattato, o ad esempio per le strategie di sviluppo economico alternativo con mercato e fuori mercato, affidando un ruolo centrale alla pianificazione socio-economica,e partendo da una dura critica contro i disastrosi effetti della globalizzazione neoliberista. Diversi interventi hanno posto l’accento sul tema centrale e strategico della transizione. In modo particolare l’Ambasciatore del Venezuela, Juliàn Isaia Rodriguez Diaz ,ha ricordato come le linee indicate , le analisi e le soluzioni proposte nel libro di Vasapollo sono quelle che si stanno cercando di applicare nel suo paese nella difficile, faticosa ed entusiasmante costruzione del Socialismo nel XXI secolo. Percorrendo dunque il lungo cammino della transizione al socialismo nella consapevolezza del detto Latinoamericano che “il cammino si fa camminando”, e per questo è ancor più prezioso e realista il lavoro del prof. Vasapollo. L’ intensa e coinvolgente conferenza che ha portato l’analisi marxiana nel cuore della principale istituzione accademica italiana, si è conclusa con l’intervento dell’Autore che ha ripreso i temi del dibattito, valorizzando la ricchezza culturale delle tesi esposte anche nelle differenze e divergenze che sono proprio,l’essere e il fare, e l’essenza stessa del metodo accademico nel rafforzamento della missione centrale dell’università pubblica . Vasapollo è tornato, fra le altre cose, su uno dei temi centrali del Trattato relativo all’interrogativo , o meglio alla consapevolezza che l’economia si muove fra scienza e non scienza e diventa reale scienza sociale del cambiamento solo quando è determinata dalle scelte politiche incentrate sul soddisfacimento dei bisogni, quindi fuori dalle leggi mercantili del profitto e valorizzazione del capitale a qualsiasi costo sociale. Spiegando le dinamiche della crisi attuale del modo di produzione capitalista, Vasapollo ne ha sottolineato il suo dirompente carattere sistemico e non solo strutturale, a differenza della grande crisi del ’29. Perché, mentre dalle crisi cicliche e dalla stessa “grande depressione” del ’29 è ripartito un modello nuovo di accumulazione fondamentalmente incentrato sul fordismo e il keynesismo, oggi non si intravede un nuovo processo di accumulazione e valorizzazione del capitale che possa di nuovo innescare un ciclo virtuoso dell’economia nell’interesse collettivo. Per questo ben venga il confronto e anche lo scontro tra posizioni diverse o antagoniste delle quali l’Università pubblica deve farsi, e lo sta facendo, garante e promotrice. E ben venga il conflitto di idee e sociale, che al contrario del pensiero unico e dell’omologazione corrente, negli anni ’50, ’60 e ’70 ha fatto crescere la democrazia partecipata nel nostro paese. La risposta e la via d’uscita dalla crisi, ha concluso Vasapollo non è quindi economica e non può che essere politica, non per l’abbattimento del mercato in quanto tale, che preesiste alla società capitalista, ma per costruire i percorsi di transizione per il superamento del modo di produzione capitalista e attraverso le trasformazioni radicali necessarie alla transizione verso il socialismo possibile nell’attuale momento storico. La dedica finale che Vasapollo ha indirizzato a due grandi uomini guida della sua vita scomparsi e che porta sempre nel cuore e nella mente, il Maestro Federico Caffè e il Presidente venezuelano Hugo Chavez, è stata salutata da un lungo e caloroso applauso di tutti i presenti.

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