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Bologna. Contestato il “razzismo democratico” di Panebianco

L’editorialista del Corriere della Sera e docente all’università di Bologna, Angelo Panebianco, questa volta ha visto manifestarsi in modo piuttosto eclatante il dissenso verso il suo editoriale di lunedi sul Corriere. Nel suo scritto Panebianco aveva rivendicato ed esaltato tutto l’armamentario della “guerra di civiltà” in nome del pragmatismo sulla questione immigrazione. “Le democrazie non si fanno la guerra tra loro;  l’allargamento dei regimi democratici è condizione di una pacificazione globale del mondo;  la difesa della sicurezza delle democrazie implica anche l’emergere di compromessi, in cui il diritto si piega di fronte alle esigenze di salvaguardia delle nostre democrazie.” aveva scritto nel suo editoriale. Ed ancora “”L’unico criterio su cui è possibile fondare una politica razionale dell’immigrazione, per quanto arido o «meschino» possa apparire a coloro che non apprezzano l’etica della responsabilità, è dunque quello della convenienza, della nostra convenienza.”…” Una volta adottato con franchezza ci consente di porci il problema – che altri Stati si sono già posti – di come selezionare gli immigrati. È evidente che se usiamo il criterio dell’accoglienza non possiamo selezionare. Invece, possiamo, e dobbiamo, farlo alla luce delle convenienze. Di quali immigrati abbiamo bisogno?” Panebianco arrivava così alla conclusione di regolamentare i flussi migratori privilegiando l’arrivo di manodopera specializzata e favorendo “l’immigrazione dal mondo cristiano-ortodosso a scapito di quella proveniente dal mondo islamico” visto che gli immigrati del primo tipo “possono essere integrati più facilmente”.

Un gruppo di studenti dell’università di Bologna oggi si è recato al suo ufficio nell’ateneo bolognese ed ha imbrattato la porta e il corridoio con scritte contro il razzismo. Infine un cartello affisso al muro recitava : “Le consegniamo noi un foglio di via”.

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