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Milano. I “maggiorenti” del Pd non gradiscono libro critico verso Israele

E’ polemica dentro la giunta di Milano per la presentazione nella sede comunale di un libro molto critico verso l’occupazione israeliana della Palestina. Paradossalmente (ma l’ignoranza non assolve i dirigenti del Pd) si tratta del libro “Vivere con la spada. Il terrorismo sacro di Israele” scritto postumo di Livia Rokach. Morta nel 1984, Livia era esponente storica, brillante ed autorevole dell’ebraismo progressista che già nella prima metà degli anni ’80 entrò in polemica con il suo partito – il PCI – proprio per l’avvicinamento alle tesi politiche dell’establishment israeliano, una svolta fortemente voluta e caldeggiata dall’allora responsabile esteri del PCI: Giorgio Napolitano.

A rendere isterici i dirigenti milanesi del Pd sono alcune frasi usate nel volume e nel volantino dell’iniziativa, come “sionismo mondiale” e ”crimini e pulizia etnica dei sionisti” in Palestina. Il problema è che questo racconta la storia, la realtà, la quotidianità in Palestina e dell’occupazione coloniale e sionista israeliana. Il negazionismo storico e la complicità politica non possono certo cancellare quello che i fatti testimoniano e raccontano, soprattutto quando a raccoglierlo in anni di inchiesta ed elaborazione è una attivista ebraica di sinistra come Livia Rokach verso la quale sono in molti ad avere un debito di riconoscenza.

Un nuovo esempio di libri e autori da mettere all’indice, di anatemi mirati a stroncare carriere politiche o accademiche. Il maccartismo filo-israeliano e la supina complicità del Pd ad esso continuano a marchiare di vergogna la vita politica e culturale nel nostro paese.

Qui di seguito la lettera dei “maggiorenti” milanesi del Pd. I loro incarichi nella giunta comunale di Milano fanno scorrere un brivido lungo la schiena:

“Non è accettabile che la presentazione del libro “Vivere con la spada. il terrorismo sacro d’Israele”, promossa dalla Consigliera di maggioranza Anita Sonego, abbia luogo in una sala del Comune di Milano, casa del dialogo e non di propaganda. Questo libro e il volantino allegato usano termini falsi ed iniqui (sionismo mondiale… Crimini e pulizia etnica dei sionisti) che tendono a stigmatizzare il conflitto mediorientale come una realtà dove Israele è il carnefice e i palestinesi le vittime innocenti. La realtà israelo-palestinese è ben più complessa, gli incontri pubblici che diffondono notizie faziose senza contraddittorio non riflettono la sensibilità e la volontà della Giunta Pisapia, nonché della maggioranza del Consiglio comunale che da sempre ha cercato di incoraggiare il dialogo tra le due parti. La sinistra di governo in Italia e la Giunta Pisapia hanno dimostrato di superare alcuni pregiudizi del passato per creare una nuova narrazione che possa gettare ponti per una pace possibile che veda la creazione di due stati per due popoli. Milano in vista di Expo vuole essere città del dialogo e del confronto sincero tra israeliani e palestinesi come più volte auspicato dal Sindaco dopo il suo viaggio in Medio oriente”.

Ruggero Gabbai, Presidente della Commissione Expo; Ada Lucia De Cesaris, Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica; Rosaria Iardino, Vice Presidente Commissione Sicurezza; David Gentili, Presidente delle Commissione Antimafia; Anna Scavuzzo, Presidente della Commissione Affari Istituzionali 

Qui invece la replica di Ugo Giannangeli, avvocato milanese da sempre impegnato sulla questione palestinese, che risponde a nome degli organizzatori all’anatema dei dirigenti milanesi del PD:

Stupisce (ad essere sinceri non poi tanto) il comunicato stampa del gruppo consiliare del PD relativo alla iniziativa del 20 Giugno 2014 alla sala Appiani.
Un dibattito sul sionismo si è svolto il 10/2/2014 nella stessa sala, presenti alcuni degli attuali relatori insieme a Moni Ovadia e Susanna Sinigaglia della rete ECO, senza alcuna reazione. L’incontro, di grande interesse, ha visto una sala gremita.

Purtroppo non erano presenti gli attuali firmatari del comunicato che, altrimenti, non avrebbero avuto problemi ad esprimere la loro opinione sull’argomento.
Gli organizzatori dell’attuale iniziativa, prima ancora del comunicato stampa, avevano già deciso di contingentare i tempi delle relazioni per dare massimo spazio al dibattito. A maggior ragione ora: sappiano, quindi, i firmatari del comunicato stampa, che saranno i benvenuti ed avranno la possibilità di esprimere (ma, soprattutto, si spera, motivare) il loro anticipato dissenso.

Sarà in particolare interessante capire come ritengano conciliabili la dichiarata disponibilità di Israele al dialogo (i cosiddetti “colloqui di pace”) con la continua colonizzazione dei Territori occupati e come sia in tal modo raggiungibile il traguardo, da loro auspicato, della creazione dello Stato palestinese.

Se, invece, vista la coincidenza della iniziativa con la partita di calcio della nazionale italiana ai campionati mondiali, preferiranno vedere la partita, avranno la nostra umana, non politica, comprensione. I “nostri” giocatori non sono esposti al rischio di vedersi sparare ai piedi ad un check point come è accaduto a due giocatori della nazionale palestinese, Jawhar Nasser di 19 anni e Adam Abd al Raouf Halabiya di 17 anni.

Per gli organizzatori          

Ugo Giannangeli

Noi, al contrario dei soloni del Pd milanese ci auguriamo che la Milano democratica, viva e antifascista si faccia sentire, consenta e difenda la presentazione pubblica del libro di Livia Rokach, scomparsa trenta anni fa e coraggiosa combattente, ebrea, antimperialista.

 

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