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A Lampedusa un festival “contro le frontiere”

Per la settima edizione del LampedusaInFestival abbiamo sentito il bisogno di un confronto con altre realtà politiche che stanno portando avanti pratiche e analisi sulle migrazioni, sulla militarizzazione dei territori, sull’inquinamento, sullo sfruttamento dei lavoratori e sulle molteplici contraddizioni determinate dal sistema economico capitalista.

In questi decenni Lampedusa è diventata un simbolo delle migrazioni: un palcoscenico di retoriche emergenziali e rappresentazioni congeniali al potere dominante, da dare in pasto al pubblico internazionale, con gravi conseguenze sulle vite di chi abita l’isola.

Tantissimi “esperti” concentrano la propria attenzione solo sul fenomeno delle migrazioni, costituendosi come un vero corpo di “professionisti” in ambito tecnico-umanitario e separando i processi migratori dalle cause che li generano. Allo stesso modo, attraverso lo “stato d’eccezione”, l’agenda politica si concentra solo sulla gestione dei primi, omettendo un’analisi approfondita delle seconde.

Di conseguenza all’opinione pubblica è stata tolta la capacità di riconoscere ed opporsi alla militarizzazione dei territori come forma di gestione di continue emergenze umanitarie, create dal sistema politico con lo scopo di implementare e potenziare i dispositivi militari e di controllo.

Per tali ragioni crediamo che le migrazioni vadano assolutamente ricollocate entro un’analisi più ampia, in grado di tenere conto delle cause storiche, economiche, politiche e militari che le determinano.

Nei giorni del LampedusaInFestival, a partire da queste considerazioni, vorremmo provare ad attivare un dialogo con altre realtà nazionali e internazionali che serva prima di tutto a far conoscere fra loro le diverse esperienze politiche e di militanza dei territori di frontiera (ma non solo), con l’auspicio di poter creare un coordinamento che da Lampedusa a Ventimiglia, passando per Niscemi, Lesbos e Calais possa organizzarsi per azioni concrete e creare contronarrazioni sulle migrazioni che pongano al centro del discorso un approccio anticapitalista e antimperialista.

Il festival si aprirà il 23 Settembre, dal giorno successivo le varie realtà presenteranno le loro attività e avranno modo di confrontarsi su due argomenti: il rapporto tra migrazione e militarizzazione dei territori e le pratiche di resistenza messe in campo da ognuna di esse.

Chiediamo a chiunque voglia partecipare di confermare la sua presenza inviando una email – con una breve presentazione – a askavusa@gmail.com .

Come ogni anno ci sarà la possibilità di campeggiare a prezzi popolari nei giorni del festival. A breve il programma completo della tre giorni.

Dopo sei edizioni di LampedusaInFestival che hanno visto concentrarsi in pochi giorni gli sforzi di un anno intero e che hanno avuto nel concorso uno degli assi portanti della manifestazione, abbiamo deciso di abbandonare la logica della competizione, delle giurie e dei premi e di proporre un’attività culturale e politica sul territorio di Lampedusa e Linosa che possa coinvolgere sempre più gli isolani in percorsi di condivisione, di conoscenza e di dialogo durante tutto l’anno.

Dal 23 al 26 Settembre 2015 il Collettivo Askavusa presenterà un ricco programma di proiezioni, concerti, spettacoli teatrali e mostre per inaugurare la nuova edizione estesa di LampedusaInFestival. Il festival rappresenta un luogo di analisi e scambio su questioni di attualità, attraverso l’utilizzo di un approccio storico che indaghi le cause profonde dei fenomeni contemporanei; in questa occasione abbiamo scelto di approfondire e di mettere in prospettiva la tematica del debito, e delle sue conseguenze, con le dinamiche che si sviluppano nei territori di frontiera, perché intuiamo quanto il primo sia presupposto determinante per la sviluppo delle seconde.

Il pubblico e gli ospiti del festival saranno invitati a partecipare a due tavole di lavoro, che saranno documentate con video, foto e documenti scritti:

ControFrontiera: sulle realtà che operano nelle zone di confine e di frontiera sui temi della migrazione, della militarizzazione e del lavoro. Questa sessione avrà lo scopo di mettere in relazione le varie esperienze, creare un coordinamento di queste realtà e darsi delle linee generali comuni.

Debito ed economia: Una sessione per discutere di debito, delle sue origini e le conseguenze politiche sulle nostre vite. Dai paesi del sud del mondo alla Grecia analizzeremo come svincolarsi dalla morsa di questo strumento di dominio, in un’ottica anticapitalista. La sessione avrà lo scopo di creare un documento teorico che possa essere strumento per le realtà politiche che hanno nel loro programma questi obiettivi.

I dettagli del programma verranno pubblicati a breve sui siti del Lampedusainfestival, PortoM e Askavusa.

Qui di seguito il blog del collettivo Askavusa di Lampedusa  https://askavusa.wordpress.com/

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