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G8: a Parigi si discute di “No Fly Zone” in Libia

Le potenze occidentali, riunite a Parigi, continuano a esaminare l’ipotesi di una no-fly zone per impedire i raid dell’aviazione militare di Gheddafi. Il tempo sembra giocare a sfavore dei ribelli che negli ultimi giorni hanno dovuto cedere una dopo l’altra le città occupate dall’inizio della rivolta.

La Francia sta cercando di persuadere i partner del G8 a fare pressione perché il Consiglio di Sicurezza dell’Onu imponga una no-fly zone sulla Libia, mentre la Russia e la Germania mostrano resistenze nei colloqui in corso a Parigi. La Francia, assieme alla Gran Bretagna spinge per imporre una no-fly zone con l’obiettivo di fermare militarmente l’avanzata delle truppe di Muammar Gheddafi.

I ministri degli Esteri del G8 oggi si avviano così a un secondo round di colloqui, ma – riferisce l’agenzia Reuters –  il ministro degli Esteri francese Alain Juppé ha detto che altre nazioni si stanno dimostrando più caute di Parigi su una possibile azione militare in  Libia. “Finora non li ho convinti”, ha detto Juppé alla radio francese Europe 1, rispondendo alla domanda sui tentativi francesi di trovare un accordo a Parigi sul sostegno alla no-fly zone. Juppè ha detto che mentre la comunità internazionale perde tempo, le forze di Gheddafi avanzano: “Se avessimo usato la forza militare la settimana scorsa… forse il capovolgimento a sfavore dell’opposizione non ci sarebbe stato”.

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