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Usa-Giappone: polemica sulle notizie nascoste

Andiamo con ordine.

Il livello di radiazioni è in aumento dopo il getto di acqua ad alta pressione sul reattore n. 3. Il livello intorno agli edifici è passato da 3.700a 4.000 microsievert/h.

Le particelle radioattive fuoriuscite dalla centrale vengono spinte dai venti in direzione degli Stati Uniti. S la velocità dovesse restare costante, potrebbero raggiungere nelle prossime 48 ore le coste della California. Lo sostiene una proiezione meteorologica messa a punto da scienziati delle Nazioni Unite, gli esperti della Comprehensive Test Ban Treaty Organization (un’agenzia che fa capo alle Nazioni Unite a Vienna).

23 tecnici rimasti a Fukushima  sono rimasti feriti (15 nell’esplosione del reattore numero tre). Altri 20 sono stati esposti a radiazioni elevate, uno dei quali “in modo eccessivo”. Numerosi vigili del fuoco coinvolti nelle operazioni di soccorso sono tenuti sotto controllo. Le notizie arrivano dalla Agenzia internazionale per l’energia atomica.

La capitale, Tokyo, potrebbe subire nelle prossime ore un lungo black out se non saranno ridotti i consumi di energia elettrica. Dopo il terremoto, infatti, sono state fermate 11 delle 54 centrali nucleari del paese.

Ieri sera, durante la sua audizione alla Commissione Energia e Commercio della Camera, a Capitol Hill, Gregory Jaczko – capo della Nrc, la Nuclear Regulatory Commission, l’ente nucleare americano – ha riferito che centrale di Fukushima 1 sta diffondendo «radiazioni estremamente forti, potenzialmente letali» per le persone che stanno cercando di raffreddare i reattori. «Crediamo che tutta l’acqua dalla piscina del reattore 4 della centrale di Fukushima Daiichi sia andata via e che il sistema secondario di contenimento sia andato distrutto. A questo punto pensiamo che il livello di radiazioni sia estremamente alto, in grado di impedire la possibilità di prendere misure adeguate a risolvere il problema». Le sue affermazioni – certamente autorevoli sia per la competenza che per il “controllo” da sempre esercitato dagli Usa sui terminali strategici del Sol Levante, sono in netto contrasto con quanto dicono le autorità giapponesi (perlatro con forti tensioni tra il primo ministro e la società che gestisce l’impianto): c’è ancora acqua in quel reattore.«Non siamo stati in grado di essere sul posto, quindi non possiamo confermare se ci sia o meno acqua rimasta», ha ammesso poco dopo un portavoce dell’agenzia per la sicurezza nucleare giapponese, Yoshitaka Nagayama.

Anderson Cooper, uno degli inviati di punta della Cnn, racconta da Tokyi che ormai molti giapponesi stanno cominciando a perdere fiducia in quello che dice il loro governo circa la vera entità dei rischi.

Gli elicotteri militari stamattina hanno ripreso a sganciare acqua sul reattore n.3, considerato quello nello stato più pericoloso. Si teme infatti possa aver rilasciato vapore radioattivo per i danni riportati dal contenitore. Il “cannone” ad acqua è stato invece ritirare perché nei pressi della centrale le radiazioni sono diventate troppo elevate. Il cannone doveva sparare acqua sul reattore n. 3, rutenuto il più pericoloso dalle autorità perchè contiene una miscela combustibile composta da plutonio e uranio.

Il Dipartimento di Stato americano ha autorizzato ieri sera le famiglie del suo personale all’ambasciata in Giappone a lasciare il Paese, se lo vogliono.

Un portavoce della Tepco, ha affermato che nel reattore n.4 c’è ancora acqua nella vasca nella quale viene conservato il combustibile nucleare usato. Le barre di uranio usate conservate nella vasca sono altamente radioattive e se il livello dell’acqua che le protegge è troppo basso, si surriscaldano emettendo forti radiazioni. Il portavoce della Tepco ha però aggiunto di non poter dire con precisione quale sia il livello dell’acqua nella vasca.

La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta perdendo l’1,44%. I danni sono stati limitati ancora una volta da pesanti interventi della banca centrale (Boj).

L’ambasciata italiana a Tokyo «rinnova vivamente l’invito ai connazionali di allontanarsi dalle quattro prefetture colpite dallo Tsunami, dalle prefetture a nord della capitale e dalla stessa capitale».

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