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Libia: parla l’All African People’s Revolutionary Party

Contropiano: Negli ultimi 10 anni il regime di Gheddafi si è venduto completamente ai paesi occidentali. Siete d’accordo? Qual’è la vostra posizione in merito?

AAPRP: Quando la Rivoluzione della Jamahyria trionfò nel 1969 e si dichiarò socialista, mandò “onde d’urto” nei paesi imperialisti. Non solo perché il paese produce 1,6 milioni di barili al giorno e perché possiede grandi riserve di gas, e non solo perché i rivoluzionari hanno successivamente usato la tecnologia moderna per trasformare l’arido deserto in terreni agricoli  istituendo il “Fiume artificiale”, ma anche per via della sua posizione geostrategica, confinante con l’Egitto (ed il suo Canale di Suez), dall’altra parte del Mediterraneo con i sionisti israeliani e la Palestina, ed oltremare con l’Europa.

Come molti lettori forse già sanno, la Jamahyria istituì la “Mathaba mondiale” fornendo basi e addestramento in Libia a qualsiasi gruppo rivoluzionario, indipendentemente dalla sua ideologia. Nel frattempo, fornì risorse materiali ai gruppi rivoluzionari (in particolare ai movimenti anticoloniali africani, come il PAIGC, l’MPLA, l’ANC, il PAC, ecc.

Durante lo stesso periodo (tra gli anni ’70 e gli anni ’90), l’Unione Sovietica, la Cina, ed il blocco socialista dell’Europa dell’est fornirono protezione contro le aperte aggressioni militari da parte del blocco imperialista. Addirittura nel 1986, l’amministrazione “cow boy” reaganiana e del capitale imperialista bombardò la Libia. Se non fosse stato per l’Unione Sovietica, la Cina ed il blocco socialista europeo, gli “Yankee” avrebbero invaso il paese con truppe di terra.

Negli anni ’90, a seguito dello sfacelo dell’Unione Sovietica e del blocco socialista e le successive riforme politiche ed economiche nella Repubblica Popolare Cinese, la Libia rimase in qualche modo isolata.

La guida della Rivoluzione della Jamahyria in Libia NON si è (come alcuni accusano) “venduta” ai paesi occidentali. Ha tuttavia fatto dei compromessi con l’FMI e la Banca Mondiale. Questo permise ai capitalisti dell’ovest di investire nelle risorse libiche. La Libia consegnò a processo i sospettati dell’esplosione di Lockerbie. Allo stesso tempo, la Jamahyria diventò l’avanguardia del processo di unificazione dell’Africa, continuando a supportare i palestinesi, rifiutando di riconoscere Israele come stato e rifiutando di isolare l’Iraq. Ha continuato a supportare i gruppi e i paesi rivoluzionari prendendo l’iniziativa diplomatica per istituire l’Unione Africana con l’idea di trasformarla negli Stati Uniti d’Africa, con un’armata unificata, un’unica valuta, una sola cittadinanza, ecc. Amilcar Cabral ci ricorda che “Il popolo non lotta per idee astratte, ma piuttosto per cambiamenti concreti nella vita quotidiana…”

Uno sguardo alla Libia precedente all’1 settembre 1969, e durante la sua ricostruzione che portò fino al 18 marzo 2011 (il giorno prima che la NATO sganciasse il maggior numero di bombe per unità di tempo che qualsiasi altro paese nella storia), mostra che l’Indice di Sviluppo Umano è  maggiore che in qualisasi altro paese dell’Africa e in molte altre parti del mondo, mentre prima del 1969 era uno dei più bassi. Possiamo concludere che la strategia dello sviluppo della Libia ha prodotto risultati molto positivi. Nonostante tutto, noi lavoriamo per la felicità del popolo.

Contropiano: L’UE e gli USA stanno bombardando la Libia. Le loro azioni porteranno alla caduta di Gheddafi o alla divisione della Nazione Libica. Che ne pensate?

AAPRP: E’ chiaro che la NATO (l’UE, gli USA, la Gran Bretagna, ecc.), “l’imperialismo collettivo”, assieme ai loro tirapiedi (l’Arabia Saudita, il Qatar, ecc.) ha un Piano A, ovvero l’eliminazione fisica della Guida della Rivoluzione Muammar Al Gheddafi e l’Autorità del Popolo (il governo popolare), sostituire i rivoluzionari e i progressisti con un governo neocoloniale fantoccio, dove non solo avrà accesso alle risorse naturali, ma anche alla zona strategica qual’è la Libia (confinante l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa). Se non sarà capace di compiere il Piano A, il Piano B è di annettere la Libia, con la parte orientale una neo-repubblica che confini con l’Egitto ed il Sudan (e Chad e Niger, se possibile) in modo da permettere basi militari per poter controllare gli avvenimenti in quella parte d’Africa e nel Medio Oriente.

Contropiano: Abbiamo recentemente visto varie proteste in differenti paesi arabi. Il Bahrain non è la Siria e la Tunisia non è la Libia. Quali sono le analogie e quali le differenze tra questi?

R: Dici bene. Ci sono analogie tra il Bahrain e la Tunisia. Entrambi sono stati clientelari dell’imperialismo. Entrambi hanno regimi anti-popolari corrotti che opprimono i loro popoli a beneficio dell’imperialismo e sono di conseguenza supportati dagli stessi imperialisti nelle loro repressioni terroristiche e brutali, mentre dall’altro lato la Libia e la Siria hanno regimi Popolari anti-sionisti ed anti-imperialisti. Così gli imperialisti utilizzano delinquenti anti-popolari per creare confusione. Nel caso della Siria, hanno impiegato mercenari stranieri per sparare ai sostenitori del governo. In Libia, i gruppi che costituiscono il cosiddetto “Consiglio Nazionale di Transizione” sono tutti coordinati con la CIA, con l’eccezione di quelli in coalizione con Al Qaeda. Quest’ultimi sono stati storicamente anti-statunitensi, entrati in Iraq per combattere i soldati americani. Hanno però un nemico comune in Muammar Al Gheddafi e la sua Autorità Popolare. Così ora collaborano. I loro piani sono di attaccare le basi militari, usare le armi catturate, e ottenere una base sul Mediterraneo ed il confine con l’Egitto dove le armi possano essere procurate grazie al campo imperialista.

I cosiddetti ribelli (lacché imperialisti) speravano che, con il monopolio imperialista sull’informazione attraverso le loro dittature dell’informazione, “l’opinione internazionale” sarebbe stata in favore di un’invasione militare imperialista. Il 15 febbraio, le comunicazioni diplomatiche tra Tripoli e le ambasciate libiche nel mondo sono state chiuse. Gli ambasciatori libici hanno addirittura dovuto dipendere dalle disinformazioni di Al Jazeera. Ora il Qatar (un cliente degli Stati Uniti) è parte della cosiddetta “coalizione” imperialista che bombarda la Libia apertamente e nel modo più brutale.

La contraddizione è visibile persino ai ciechi. Laddove governi monarchici come il Bahrain usano apertamente gli aerei per bombardare e sparare contro portestanti disarmati che chiedono democrazia, gli imperialisti supportano i massacri. In Libia, dove i cosiddetti ribelli hanno massacrato 232 sostenitori di Gheddafi e dell’Autorità Popolare in pieno giorno, c’è stato un oscuramanto mediatico, ed i ribelli hanno perfino ricevuto supporto per uccidere altri cittadini. In effetti non hanno bisogno dei cittadini. Vogliono il territorio.

Contropiano:. L’Unione Africana e la Lega Araba sono entrambi contro la guerra libica. Vorremmo sapere se esiste nella sinistra africana e nel movimento anticoloniale la possibilità di trovare una posizione unitaria contro le azioni coloniali occidentali.

AAPRP: Si, un movimento comune si sta evolvendo, anche se non è ancora coordinato. Tutte queste forze sono contro le aggressioni militari coloniali. Anche quelli le cui braccia sono state ritorte per ottenere la risoluzione 1973 contraria ai diritti umani al Concilio di inSicurezza il 17 marzo scorso, sono contrari all’aggressione militare coloniale. Ad esempio, il 17 marzo, il presidente Sudafricano Jacob Zuma, è apparso all’Incontro del Concilio di Sicurezza Africano dove ha richiesto che gli USA “fermino l’armamento dei ribelli in Libia” e protestato contro “qualsiasi intervento militare esterno”. Due giorni dopo, il 19 marzo, il rappresentante sudafricano al Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha votato a favore della Risoluzione 1973, che impone una “no-fly zone (…) con ogni mezzo necessario”

Addirittura l’alleato degli USA, il Presidente dell’Uganda Museveni ha apertamente condannato l’intervento militare NATO e l’ingerenza negli affari interni libici! Ogni giorno, man mano che il tempo passa, sentiamo diversi presidenti africani condannare l’intervento militare NATO in Libia. Solo un pagliaccio come Yahya Jammeh del Gambia poteva richiedere a Gheddafi di dimettersi. Ora persino lui si pente, essendo basatosi su disinformazioni e pressioni imperialiste.

Abbiamo ricevuto centinaia di messaggi da movimenti anti-coloniali, Presidenti di paesi africani, movimenti sociali, governi e società civili, tutti condannanti l’intervento militare NATO e l’interferenza negli affari libici.

Contropiano: La Cina è anch’essa contro l’invasione. Esiste una qualche relazione tra la Cina e i movimenti indipendenti e democratici dell’Africa?

AAPRP: Non sappiamo se ci siano relazioni formali tra la Cina e i movimenti indipendenti e democratici dell’Africa in questo momento. Questo è appunto il vantaggio che l’imperialismo ha in questo momento – sta coordinando i suoi attacchi mentre noi resistiamo frammentati. Abbiamo bisogno di coordinare le nostre azioni, non solo con la Cina, ma anche con l’ALBA e con i gruppi progressisti e rivoluzionari in Asia, Europa (inclusi quelli della Federazione Russa), America (nord, centro, sud), le isole caraibiche. L’organizzazione è la soluzione.

 

a cura della redazione di Contropiano Bologna

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