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Seconda giornata del congresso del Partito Comunista di Cuba

La seconda giornata del VI Congresso del PCC è stata dedicata al lavoro delle cinque commissioni, nelle quali i delegati si sono espressi sulla Relazione Centrale del compagno Raul e sono entrati in  maniera dettagliata e articolata settore per settore sulle scelte da intraprendere e su tutto ciò che è necessario aggiornare nel modello economico. E’ stato sottolineato che riconoscere i propri errori è il primo passo per poterli risolvere e che le misure proposte nella Relazione rispondono pienamente alle aspettative dei cubani perché sono nate e sono il frutto di un dibattito che ha coinvolto un popolo intero.

Il delegato Eusebio Leal ha ricordato che i popoli che hanno dimenticato le proprie idee, che sono le loro armi, hanno perso tutto  ed ha riconosciuto alla Relazione Centrale, il profondo rispetto per la nostra storia.  “Che grande privilegio hanno avuto Fidel e Raúl di poter partecipare  alla creazione  dell’ opera  e alla sua rettifica! Loro ci  lasciano il cammino tracciato e corrisponderà al Partito portare avanti questo enorme compito”.

Il delegato Comandante della Rivoluzione Guillermo García Frías,  ha assicurato che, oltre che approvarla, la cosa più importante è come realizzeremo quello che si indica nella Relazione centrale presentata da Raul Castro ,e Ricardo Alarcón ha sottolineato che “Non solo pone fondamenta alla situazione del  paese, ma lo fa in modo che giunge all’ultimo cubano e cubana” ,ed  è il risultato della partecipazione di molta gente a dimostrazione di  quanto è viva e reale a Cuba la democrazia partecipativa  con livelli davvero eccezionali.

Il Comandante Fidel, che ha seguito il lavoro delle commissioni, nelle sue riflessioni “Los Debates del Congreso” afferma: “Il vostro compito è ancora più difficile di quanto ipotizzato dalla nostra generazione, quando si proclamò il socialismo a Cuba, a 90 miglia dagli Stati Uniti”.

“E ‘dovere della nuova generazione di uomini e donne rivoluzionarie di essere un modello di dirigenti modesti, studiosi e instancabili combattenti per il socialismo. Indubbiamente è una sfida difficile in un’ epoca barbarica delle società del consumo, superare il sistema capitalista di produzione, che incoraggia e promuove gli istinti egoistici degli esseri umani”.

La nuova generazione è chiamata a correggere e modificare senza esitazione tutto ciò che deve essere corretto e modificato, e continuare a dimostrare che il socialismo è anche l’arte dell’impossibile”.

Come redazione di Nuestra America, commentando il 2° giorno del Congresso, ci preme a ricordare  ai più giovani che possono non saperlo, alle sinistre eurocentriche che lo hanno dimenticato in fretta, ai “giornalisti” di tutte le tendenze che senza neanche sapere cosa sia il piano di perfezionamento della pianificazione economica e senza saperne nulla del   dibattito in corso a Cuba, hanno comunque decretato la fine del socialismo solo per servire l’ idiota certezza della superiorità e l’infallibilità del sistema capitalista, le parole che pronunciò Fidel il 16 aprile del 1961 al funerale dei morti nel terribile e improvviso attacco aereo mercenario sferrato sugli aeroporti cubani il giorno prima :Questa è la Rivoluzione socialista e democratica degli umili, con gli umili e per gli umili e per questa Rivoluzione degli umili, con gli umili e per gli umili siamo disposti a dare la vita”!

* redazione della rivista “Nuestra America”

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