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Al Jazeera gioca sporco

Il noto giornalista della tv al Jazeera, Ghassan Ben Jiddo, direttore dell’ufficio di corrispondenza di Beirut e da anni conduttore di uno dei programmi di approfondimento politico più seguito nell’etere del mondo arabo, ha presentato le sue dimissioni dall’emittente controllata dall’emiro del Qatar. Lo ha confermato lo stesso Ben Jiddo all’ANSA, interpellato telefonicamente, dopo che stamani sul quotidiano libanese As Safir era apparsa la notizia, secondo cui il giornalista si sarebbe dimesso in dissenso con la linea editoriale dell’emittente.

Il quotidiano di Beirut aveva oggi riferito che il noto giornalista, di padre tunisino e di madre libanese, aveva presentato giorni fa le sue dimissioni in una lettera, in cui scriveva che Al Jazeera ha smesso di essere quel sogno di oggettività professionale e si è trasformata in una ”centrale operativa per l’incitamento”.

Il riferimento del giornale è al ruolo che Al Jazeera sta svolgendo nel riferire delle rivolte popolari in Yemen, Siria, alla guerra in Libia o a quelle avvenute in Egitto e Tunisia. Non è un mistero che Al Jazeera, di proprietà dello sceicco del Qatar impegnato militarmente in Libia, stia incappando sistematicamente negli svarioni propagandisti dell’informazione embedded. Prima le manipolazioni sulle migliaia di morti e le fosse comuni in Libia, adesso sulla Siria dove le notizie sul numero di morti sono enormemente contrastanti con la realtà.

‘Preferisco per ora non aggiungere altro rispetto a quel che già è apparso su Safir”, ha detto Ben Jiddo, che ha però precisato che ”non si tratta di ragioni personali”.

L’agenzia ufficiale siriana Sana ha dato ampio risalto alla notizia delle dimissioni di Ben Jiddo. La Sana è impegnata da giorni a smentire quanto riferito dai media internazionali, tra cui Al Jazeera, circa le proteste senza precedenti in corso nel Paese.

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