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Libia. La Nato smentisce che una propria nave sia stata colpita

Ieri sera la Tv di stato libica ha annunciato che un’unità navale della Nato è stata colpita e “gravemente danneggiata” mentre stava bombardando Misurata, la città portuale ancora contesa tra i ribelli e le forze fedeli a Gheddafi. La Nato ha subito smentito la notizia definendola «un’invenzione». Un portavoce ha detto che non ci sono unità così vicine alle coste libiche da poter essere colpite. A Misurata, che la settimana scorsa era stata impropriamente dichiarata libera dall’assedio, ieri vi sono stati almeno sette morti, in gran parte tra le fila dei ribelli secondo fonti mediche locali. La Tv libica non ha fornito particolari.

Ieri gli aerei britannici hanno bombardato Tripoli. Lo hanno fatto, come sempre, nella notte quando i Tomahawk lanciati dal sommergibile Triumph e le bombe sganciate dai Tornado britannici hanno colpito Tripoli. Sulla capitale libica non sono caduti solo bombe e razzi, ma anche dei volantini – sganciati da un C130 dell’Aeronautica italiana – rivolti alla popolazione e dai contenuti anti-regime.

Ieri, al termine dei colloqui con gli emissari del raìs libico, il capo della diplomazia del Cremlino aveva annunciato che “a Tripoli sono disposti a prendere in considerazione approcci che si basano sulla ‘road map’ dell’Unione africana, sono pronti a soddisfare i requisiti della risoluzione 1973” a patto che si fermino i raid Nato. Nel tentativo di assumere un ruolo di mediatore nella crisi nordafricana, Mosca – da subito molto critica sull’intervento Nato – ha già auspicato di incontrare presto anche i ribelli libici.

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