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Le piazze degli studenti in America Latina

Sono almeno quattro quelli uccisi e 71 quelli feriti gli studenti peruviani dell’Università Nazionale di Huancavelica scesi in piazza contro i tagli all’istruzione. E’ questa l’eredità di sangue che il presidente uscente Alan Garcia lascia al paese. In questa fase di transizione per il passaggio di consegne al nuovo presidente eletto Ollanta Humala, gli apparati repressivi peruviani hanno lasciato ancora una volta il segno. Oswaldo Quispe Lázaro aveva 22 anni ed era uno studente dell’Istituto Tecnologico di Huancavelica,  Iván Ccora Quispe di anni ne aveva trenta ed era un lavoratore del governo regionale colpito da una pallottola nel petto, il più giovane era Deyvi Huallani Martínez di 14 anni, morto mentre veniva trasferito nell’ospedale di Lima, mentre Julio Paucar è morto investito da un camion mentre stava effettuando un blocco stradale. Un portavoce della polizia ha affermato che al momento non sono in corso indagini su queste uccisioni perchè i disordini continuano. Migliaia di studenti erano scesi in piazza per protestare contro i tagli all’istruzione decisi per l’università di Huancavelica, una delle regioni più povere del Perù a 450 km da Lima.

Anche in Cile migliaia di giovani cileni sono scesi ieri nelle strade della capitale contro la privatizzazione dell’educazione. La manifestazione è stata dispersa con i gas lacrimogeni dalla polizia. “I carabinieri ci reprimono sempre”, ha denunciato il leader studentesco Laura Ortiz, che ha sottolineato che i giovani in generale si esprimono in forma pacifica.  
Da parte sua, la portavoce degli studenti delle scuole medie in Cile, Daniela Isla ha denunciato la condotta della polizia nelle massicce proteste che hanno avuto luogo nel paese tese a rivendicare un’educazione pubblica e gratuita.  
Ieri, più di 10 mila giovani delle scuole medie di Santiago sono partiti in corteo dalla centralissima Piazza Italia fino al Ministero del’ Educazione per esigere maggiore attenzione dello Stato,  la non privatizzazione dell’insegnamento, un assegno studentesco valido tutto l’anno e riparazione delle scuole colpite dal terremoto del 2010.  
Manifestazioni analoghe ci sono state nelle città di Arica, Iquique, Valparaiso, Concepcion e Magallanes.  
Perù e Cile sono due dei paesi dell’America Latina che si collocano in antagonismo agli altri paesi che hanno scelto la strada dell’integrazione e della cooperazione alternativa ai diktat degli Stati Uniti. Mentre i paesi latinoamericani aderenti all’Alba hanno scelto priorità sociali diverse da quelle del mercato e delle misure neoliberiste, in Perù e Cile si agisce ancora in continuità con le priorità antipopolari dettate dal Washington Consensus. Il nuovo presidente peruviano Ollanta Humala è chiamato a decidere su quale versante orientare le proprie scelte strategiche.

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